Dopo scioperi nazionali e campagne di mobilitazione è arrivata la fumata bianca per l’ultimo contratto della filiera turistica, in attesa del rinnovo da oltre sei anni. Al termine di un serrato confronto, ieri i sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs e le associazioni datoriali Aica e Federturismo Confindustria, hanno siglato l’Ipotesi di accordo sul nuovo Contratto nazionale dell’Industria turistica applicato a migliaia di dipendenti delle aziende della filiera turistica.
Il rinnovo del Ccnl, con vigenza triennale dal 1° gennaio 2025, porta con sé l’atteso adeguamento salariale per lavoratrici e lavoratori, le cui retribuzioni avevano perso da tempo il passo con il costo della vita, insieme ai miglioramenti normativi richiesti con forza dalle organizzazioni sindacali. L’accordo prevede un aumento salariale a regime di 200 euro, in linea con gli altri contratti del settore, distribuiti in 4 tranche, 5 per le agenzie di viaggio e i tour operator. Riconosciuta anche l’Una tantum di 450 euro, 320 euro per le imprese di viaggio.
"Un percorso lungo e complicato. Ancora una volta l’unità sindacale ha saputo dare soluzione a oltre 200.000 lavoratrici/lavoratori del settore", commenta Paolo Andreani, segretario generale Uiltucs. "Molti i punti di forza in materia di parità di genere – sottolinea Samantha Merlo, segretaria nazionale Uiltucs – : innalzamento delle tutele legate alla genitorialità e della parità di genere; consolidamento della retribuzione in occasione del pagamento della quattordicesima mensilità, maturata durante il congedo di maternità obbligatorio e congedo di paternità, obbligatorio e alternativo. E ancora maturazione dei ratei di ferie, riposi per riduzione dell’orario, ex festività, tredicesima e quattordicesima mensilità durante i periodi di congedo parentale. Inoltre sono state ampliate le competenze in materia di pari opportunità e di contrasto alla violenza e alle molestie, un segnale positivo rispetto a obiettivi sociali di primaria importanza".
"L’ipotesi di accordo ci consegna un aumento salariale atteso e necessario: 6520 euro l’aumento complessivo per il periodo gennaio 2025/dicembre 2027 per il settore degli alberghi e 5240 euro quello generato, per lo stesso periodo, dalle tranche contrattuali relative alle imprese di viaggi e turismo – spiega Stefano Franzoni, segretario generale aggiunto Uiltucs –. Oltre alla parte economica registriamo grande soddisfazione per il chiarimento e la ridefinizione delle procedure relativa all’appalto di servizi e per l’introduzione di un articolato relativo all’insourcing, con l’obiettivo di favorire il rientro nel ciclo produttivo dell’azienda alberghiera, di quel personale precedentemente terziarizzato".
Anche il leader della Cisl, Luigi Sbarra, esprime soddisfazione: "Importante e positiva la firma, dopo tanti anni. Un contratto innovativo che si aggiunge ai tanti accordi siglati nel 2024 per salvaguardare le retribuzioni, estendere tutele e diritti, difendere l’occupazione".