Martedì 25 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Il balletto di Trump sui dazi. “Agevolazioni” per alcuni Paesi. Ma non c’è chiarezza

Il presidente conferma la data del 2 aprile. Stretta anche su legname e chip. Ma promette una tassazione calmierata in alcuni casi. “L’Ue ha abbassato le tariffe”. Il Venezuela nel mirino: +25% per i Paesi che importano petrolio e gas da Caracas

Il balletto di Trump sui dazi. “Agevolazioni” per alcuni Paesi. Ma non c’è chiarezza

Roma, 24 marzo 2025 – Sì ai dazi dal 2 aprile. Ma quali? Le ultime dichiarazioni di Donald Trump non fanno chiarezza sulle nuove tariffe che saranno imposte dagli Stati Uniti a protezione del mercato interno. In giornata la CNN aveva fatto filtrare l’intenzione della Casa Bianca di posticipare i dazi su alluminio, auto e medicinali. Più tardi Trump rimescola di nuovo le carte. 

Il presidente americano Donald Trump (Afp)
Il presidente americano Donald Trump (Afp)

Dazi dal 2 aprile. Ma “agevolazioni” per alcuni Paesi

Donald Trump ha confermato i dazi dal 2 aprile ma ha precisato che per alcuni Paesi potrebbero essere "nicer", cioè inferiori. Il presidente Usa ha citato l’ “Unione europea” che ha “abbassato le tariffe”. Ma i destinatari delle “agevolazioni” promesse dal tycoon non sono stati esplicitati

Lo scorso febbraio Trump aveva battezzato il  2 aprile come il giorno della “liberazione” per il mercato Usa, annunciando tasse del 25% su automobili, prodotti farmaceutici e alluminio. La data non cambia: "Il 2 aprile ci saranno dazi reciproci – ha confermato oggi –  ma potremmo accettare meno di quanto ci tassano, perché ci hanno tassato così tanto che non credo che possano sostenerlo. In altre parole, ci hanno fatto pagare così tanto che mi vergogno a far pagare loro lo stesso, ma (il volume della tassazione) sarà considerevole", ha detto Trump.

Tassati anche legname e chip

Altre merci finiscono nel paniere dei dazi Usa. Ovvero legname e chip. “Faremo tornare le compagnie che producono chip: ne stanno già tornando alcune senza che abbiamo fatto niente. E' una cosa molto buona. E annunceremo altre" tasse, ha continuato il presidente. "Il 2 aprile sarà un grande giorno. Riporteremo indietro un po' di soldi che ci sono stati portati via".

Dazi secondari: Venezuela nel mirino 

Nel frattempo, Trump ha comunicato una stretta contro il Venezuela. "Qualsiasi paese che compri petrolio o gas dal Venezuela sarà costretto a pagare una tariffa del 25% agli Stati Uniti su qualsiasi commercio che faccia con noi” ha scritto oggi sul suo profilo Truth. Anche questa misura dovrebbe entrare in vigore a partire dal 2 aprile

Una decisione che punta più a destabilizzare il governo venezuelano, che a ricercare un ritorno economico per gli Stati Uniti. Del resto la tensione tra Washington e Caracas è alle stelle, esacerbata dalle ultime dichiarazioni di Trump che accusano il Venezuela di inviare criminali nel territorio statunitense. Scrive il tycoon sul social Truth: “il Venezuela ha inviato negli Stati Uniti, intenzionalmente e ingannevolmente, sotto copertura, decine di migliaia di criminali di alto livello e di altro tipo, molti dei quali sono assassini e persone di natura molto violenta", una delle ragioni per le quali il presidente Usa avrebbe deciso di attaccare il paese sudamericano sul fronte economico. "Tra le bande che hanno inviato negli Stati Uniti – prosegue Trump –  c'è Tren de Aragua, a cui è stata data la designazione di 'Organizzazione terroristica straniera'. Siamo in procinto di riportarli in Venezuela: è un compito arduo! Inoltre, il Venezuela è stato molto ostile agli Stati Uniti e alle libertà che sposiamo”.