Giovedì 21 Novembre 2024
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Economia

Truffe online, come riconoscerle. I consigli di Crèdit Agricole

Sono sempre più diffuse e pericolose, ma è possibile riconoscerle e difendersi. Ecco come

Truffe online, i consigli per difendersi

Truffe online, i consigli per difendersi

Roma, 5 novembre 2024 – Le truffe online sono un fenomeno in crescita, sempre più diffuso e pericoloso. L’inganno si nasconde ovunque: in una mail, in un messaggio, sui social. E ancora, in un sito internet o in una telefonata. I truffatori fanno leva sulle difficoltà economiche delle persone e offrono denaro facile e veloce, utile a risolvere i loro problemi, oppure sfruttano la bontà delle loro vittime inventando false raccolte fondi per beneficenza in caso di calamità naturali.

Le truffe online sono molto insidiose e difficili da identificare perché si basano sulla plausibilità della proposta o dell’offerta fatta dai delinquenti e perché non vi sono molte soluzioni che è possibile adottare dopo che si è caduti nella trappola, se non il ricorso alle vie legali. Crèdit Agricole, per informare i suoi clienti, ha elencato le truffe online più frequentemente rilevate.

Al primo posto c’è sicuramente la truffa del finto prestito. I delinquenti, fingendosi dipendenti di una banca, propongono un prestito all’ignara vittima e riescono ad entrare in possesso di informazioni personali, documenti, o cifre di denaro, dichiarando che servono per avviare la pratica. Le cifre trafugate possono arrivare anche a migliaia di euro. I prestiti, ovviamente, non esistono e non vengono mai concessi. Di truffe, come quella del finto prestito, che sfruttano le difficoltà economiche e finanziarie delle persone è pieno. Ampiamente usate sono anche quelle che propongono la riduzione del debito, ovviamente in cambio di una percentuale di quanto dovuto ai creditori, oppure quelle dei lavori finti. I truffatori spingono la vittima a dar loro del denaro per avere accesso ad un posto di lavoro su misura che naturalmente non esiste o convincono il malcapitato di turno a pagare per imparare i segreti per fare soldi lavorando online.

Completamente diversa, ma sempre più diffusa in rete, è invece la truffa dell’amore, nota anche come “Romance Scam”. In questo caso i malviventi studiano tutto quello che la loro vittima fa sui social o sulle app di incontri: analizzano i contenuti che condivide, i commenti e i like che lascia sui post, e poi, con un finto profilo, la contattano. A quel punto instaurano un rapporto di amicizia, fiducia, confidenza, e quando questo è completamente stabilito iniziano le richiesto di denaro per una qualche emergenza improvvisa. Ci sono, però, alcune accortezze che è possibile prendere per evitare di cadere in questo genere di trappole: porre sempre molta attenzione a ciò che si pubblica sui social, diffidare di chi si conosce online o sui siti di incontri, verificare se le foto ricevute siano presenti altrove in rete.

Altre modalità molto usate dai truffatori sono quelle del furto di identità e del finto pagamento. Nel primo caso, partendo magari da una proposta di affari o di investimenti, i delinquenti chiedono alcuni dati, tra i quali quelli bancari o le informazioni sensibili (tra cui le password) utili ad aprire linee di credito presso le banche del soggetto truffato o direttamente per rubare soldi. Nel secondo caso, invece, la truffa parte da una vendita online. Il delinquente si finge interessato all’acquisto e propone un pagamento tramite postepay o vaglia postale.

Se il venditore accetta viene invitato a recarsi presso uno sportello bancomat delle poste dove il finto acquirente gli promette di accreditare i soldi del prodotto sul conto legato alla carta di debito del venditore. Mentre quest'ultimo è allo sportello, riceve una chiamata dal finto acquirente in cui gli spiega di inserire la carta, selezionare il circuito di pagamento e la voce "Ricarica Postepay", inserendo anche il numero della carta del truffatore e l'importo pattuito. In questo modo, il venditore, anziché ricevere le somme, accrediterà l’importo direttamente sulla carta Postepay del falso acquirente. Altre tecniche adoperate sono la mail con una offerta per una prova gratuita di prodotti o servizi di un qualche genere.

Il pagamento di quanto offerto solo se si accetta di continuare ad usare quanto è stato proposto. La fregatura arriva, anche se non si vuole proseguire, perché i truffatori riescono a far sì che diventi quasi impossibile cancellarsi dal meccanismo e, dopo la prima "promozione", continuano a spillare soldi ogni mese. Simile è la truffa del falso premio vinto nella quale si fa credere alla vittima di aver vinto un premio in una qualche lotteria o concorso, specificando che l'unico step necessario per passare alla fase della riscossione è quello di pagare le tasse relative alla vincita. Chi cade nella trappola, paga perché vede che è molto inferiore alla somma promessa. Quella cifra però non arriva mai. Ma nel frattempo la tassa è già stata versata. E l'unico a festeggiare è il truffatore.

Infine, vi è una truffa meno diffusa delle altre citate in questo elenco ma più raffinata. I malviventi riescono a leggere i dati dei pagamenti delle più recenti entrate ricevute dal loro obiettivo e fingendosi coloro che hanno versato il denaro comunicano di aver inviato più denaro rispetto a quanto dovuto. E chiedono la restituzione dell’importo. Trattandosi di importi molto bassi, alcuni consumatori tendono a fidarsi e mandano la cifra richiesta. Non si accorgono, però, che il destinatario di quel denaro non è l'individuo o la società che li ha pagati ma un impostore. Crèdit Agricole fornisce poi alcuni consigli, utili per evitare di cadere in queste trappole dannose per le nostre tasche. Una banca non chiede mai di fornire via e-mail o via telefono informazioni personali o di trasferire del denaro ad un conto diverso. È possibile anche smascherare la persona da cui si riceve una telefonata, se si dichiara dipendente di una banca o di un qualche istituto di credito, salvando il numero e cercandolo sul sito o chiedendo di lui alla banca. Per quanto riguarda le e-mail o gli sms spesso, anche se plausibili, sono pieni di errori ortografici e grammaticali e i siti da cui provengono hanno logo e colori simili a quelli reali ma sono in realtà diversi e lo si nota andando a leggere con attenzione i nomi o i font adoperati.