Martedì 16 Luglio 2024
RAFFAELE
Economia

Troppe richieste Il 70% finirà nel cestino

Giorgetti è il ministro dell'Economia che dovrà spiegare a tutti che i mercati guardano, Bruxelles non farà sconti e l'economia è in fase pre-recessiva. Quando sarà il momento di stringere, Giorgetti presenterà pochi numeri decisivi per far capire che la partita si può chiudere solo in un modo.

Raffaele

Marmo

exit strategy di Giorgia Meloni dal pressing dei partiti sulla manovra passa anche dall’assenza di Giancarlo Giorgetti al vertice della premier con i capigruppo. Perché, quando sarà il momento (e questo momento arriverà nel giro di poche settimane) toccherà proprio al ministro dell’Economia fare la parte del poliziotto cattivo e spiegare a tutti (a cominciare dal suo leader Matteo Salvini) che i mercati ci guardano, che Bruxelles non ci potrà fare sconti, che l’economia è in fase pre-recessiva. E che, dunque, almeno il 70 per cento delle richieste portate ai tavoli del governo dovranno essere cassate e rinviate a tempi migliori.

Al di là delle puntualizzazioni più o meno formali, è evidente che il responsabile del dicastero di Via XX Settembre si trova a dover svolgere una funzione che va ben oltre anche all’appartenenza alla Lega: e, del resto, è stato scelto anche per questo lo scorso anno, quando sul suo nome si sono ritrovati Meloni e il suo predecessore Mario Draghi.

Con un deficit che in rapporto al Pil viaggia intorno al 5 per cento nel 2023 e che nel 2024 rischia di andare oltre le previsioni e i limiti possibili, gli spazi di azione per la "politica" sono ridotti al lumicino. Tanto più se il prossimo anno dovremo fare i conti con le nuove regole del Patto di Stabilità che, per quanto riveduto e corretto, rappresenterà una griglia dentro la quale muoversi. E, a maggiore ragione, un’eventuale deviazione da un regime di rigore o semi-rigore, avrebbe effetti nefasti su spread e mercati e, di conseguenza, sul peso degli interessi sul debito pubblico.

Dunque, è agevole immaginare che nel summit di ieri e in quelli che seguiranno Meloni raccoglierà istanze, richieste e pressioni per questa o quella misura. Ma, quando sarà il momento di stringere, ai tavoli comparirà Giorgetti con un foglio di carta con pochi numeri, quelli decisivi per far capire che la partita può chiudersi solo in un modo: con poche, pochissime operazioni di spesa di un certo rilievo. Forse solo una: la conferma del taglio del cuneo fiscale.