Venerdì 10 Gennaio 2025
GIOVANNI ROSSI
Economia

Treni fermi, disagi per lo sciopero E domani si rischia il caos aeroporti

Adesione dell’80% per i sindacati. Polemiche sulla precettazione: la Cgil ricorre al Tar. Salvini: "Orgoglioso"

Treni fermi, disagi per lo sciopero E domani si rischia il caos aeroporti

di Giovanni Rossi

Tutti cantano vittoria. I sindacati per la riuscita dello sciopero dei trasporti ferroviari, con adesioni media nazionale all’80% e notevoli cancellazioni nell’alta velocità, nonostante la sforbiciata dell’agitazione da 24 a 12 ore imposta da Matteo Salvini. Il ministro delle Infrastrutture per il successo della precettazione che ha interrotto l’agitazione alle 15 di ieri, in vista della ripresa dei tavolo tra sindacati e aziende ferroviarie con la convocazione odierna al ministero. Nel muro contro muro a farsi male sono solo i viaggiatori, forse meno ammaccati del previsto nel caso di chi è riuscito in corsa a riprogrammare, ma complessivamente frustrati sia per l’incertezza e i ritardi, sia per l’incompetenza di sistema. Non è normale arrivare all’estate con il conflitto su contratti e salari perennemente innescato. Invece, a dispetto della vocazione turistica del Paese, aziende e governo si fanno trovare ancora una volta impreparati. E domani si replica negli aeroporti.

"Sono veramente orgoglioso di aver restituito il diritto di lavoro a milioni di lavoratori italiani", proclama Salvini. "Capisco e sostengo i diritti di migliaia di lavoratori del comparto ferroviario, ma lasciare a piedi un milione di pendolari, di lavoratori e di lavoratrici un giovedì di luglio con una temperatura fino ai 35 gradi era impensabile. Avendo ottenuto un tavolo di confronto ho chiesto ai sindacati spontaneamente di ridurre lo sciopero, non lo hanno fatto. Oneri e onori di un ministro, li ho precettati". Scelta "sbagliata, fuori tempo e contro la costituzione", si arrabbiano le opposizioni dal Pd a Avs. No, "diritto di sciopero tutelato", replica il ministro. La tensione cresce.

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, annuncia ricorso al Tar contro questo "atto grave", contrario alla legittima battaglia dei lavoratori per "rinnovare il contratto e far funzionare meglio i servizi". Le proclamazioni degli scioperi erano "a conoscenza del ministero dall’8 e dal 22 giugno – spiega la Filt-Cgil –, e in questi 34 giorni nulla è stato fatto", così "i ferrovieri di Trenitalia e Italo hanno risposto in massa alla protesta indetta a seguito dell’incapacità di due aziende di chiudere le vertenze, ma anche contro un’ordinanza del ministero che osteggia pesantemente il diritto di sciopero". Quanto a Salvini, ha creato solo "più confusione e disagi". "Ricorreremo nelle sedi competenti. La precettazione contrasta pesantemente con il diritto allo sciopero", reagisce Uiltrasporti. Durissima anche la Fit Cisl: "Non si può mettere il sindacato spalle al muro a 10 ore dallo sciopero e chiedere il rinvio quando tutto è stato fatto secondo le regole". La aziende "riaprano subito il confronto", auspica il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra.

Domani si annuncia un altro giorno di passione, stavolta negli aeroporti. Dalle 10 alle 18 Filt Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl indicono otto ore di sciopero del personale di terra addetto ai servizi di handling e check-in. Motivo: il mancato rinnovo del contratto scaduto da sei anni. Ita Airways annuncia la cancellazione di "133 voli nazionali e internazionali". Così Salvini invita i sindacati a "ridurre anche spontaneamente la fascia oraria". Pensa a un’altra precettazione? Incroceranno poi le braccia dalle 12 alle 16 i piloti di Malta Air che operano i voli di Ryanair: nel mirino la "totale chiusura della compagnia al confronto". Astensione dal lavoro dalle 10 alle 18 anche per i piloti e assistenti di Vueling, per la "mancata disponibilità aziendale a costruttive relazioni industriali".