Lunedì 25 Novembre 2024
GIORGIO COSTA
Economia

Trasporto pubblico locale, l’Italia arranca. In tutto il Paese meno km di metro che a Madrid

L’offerta di mezzi molto inferiore alla media Ue. E il 66% degli italiani sceglie l’auto

 TPL. MILANO, M1 COMPIE 60 ANNI: DAL 1 NOVEMBRE FESTA E MUSICA A SAN BABILA /FOTO INAUGURATA NEL 1964, OGGI

La metropolitana di Milano (Dire)

Roma, 25 novembre 2024 – Agli italiani piace l’auto ma spesso fanno di necessità virtù e usano le 4 ruote per oltre il 66% dei loro spostamenti. Infatti, il trasporto pubblico in Italia è molto sotto la media Ue. Il nostro Paese può infatti contare su poco più del 40% della dotazione di metropolitane rispetto alla media dei principali Paesi europei, sul 53,7% della dotazione di reti tranviarie e sul 56% di quelle ferroviarie suburbane. Basti pensare che in Italia vi sono meno chilometri di metropolitana della sola Madrid. Lo si apprende dalla Relazione 2024 del Cnel sui servizi della Pa. D’altra parte, come conseguenza della scarsità dei mezzi, nel settore del trasporto pubblico locale vi sono in Italia 11,3 addetti ogni 10mila abitanti, una percentuale molto lontana da quella della Germania (25,8), del Regno Unito (21,7) e anche della media Eu27 (16,4). Di fatto, solo il 7,4% degli spostamenti giornalieri avviene con mezzi pubblici e nelle modalità di trasporto utilizzate dagli italiani vi è ancora una larga prevalenza dell’auto. Su 100 spostamenti medi nei giorni feriali il 66,3% sono effettuati con l’automobile, il 18% a piedi, il 4,1% in bicicletta e sistemi di micro-mobilità, il 4,1% in moto e solo il 7,4% con un qualsiasi mezzo pubblico. Ma questa è la fotografia media dell’Italia, perché sono marcate le differenze territoriali. In riferimento alla mobilità urbana, nelle regioni del Nord-Ovest il peso del trasporto pubblico si attesta al 10,3%, più del doppio rispetto alle regioni meridionali ove si ferma al 4,3%. E il divario è forte anche tra aree urbane e piccoli centri: il peso del trasporto pubblico nelle grandi aree urbane (oltre 250mila abitanti) raggiunge il 14,7%, contro il 4-5% dei centri più piccoli (meno di 50mila) e il 6% dei centri di media e medio-grande dimensione (fino a 250mila). Quindi, “considerando che nelle grandi aree urbane vive solo il 15% degli italiani - sottolinea il Cnel - la mobilità collettiva è particolarmente contenuta in porzioni molto ampie della popolazione. In definitiva, nel nostro Paese non si disinnesca il circolo vizioso di una mobilità collettiva destinata prevalentemente a chi non ha alternative”. Per quel che riguarda le metropolitane, la rete in Italia è concentrata in 7 città e, complessivamente intesa, ha una estensione totale inferiore, a quella della sola città di Madrid. E il Cnel, ovviamente, segnala la necessità di “ampliare la rete” e “migliorare il sistema di mobilità su impianti fissi che garantiscano lo spostamento di grandi volumi di persone in tempi rapidi e in modo sostenibile ed efficace”.