
Il viceministro Edoardo Rixi
Si sblocca l’impasse nel rinnovo del contratto collettivo nazionale del trasporto pubblico locale, scaduto a fine 2023 per circa 110 mila lavoratori. Trovate le risorse a copertura tramite il recente decreto accise, l’accordo 2024-2026 – che ratifica la pre-intesa raggiunta nel dicembre scorso – è stato firmato al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti tra lo stesso dicastero, i sindacati di categoria Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna e le associazioni datoriali Agens, Asstra e Anav. Prevede l’immediata erogazione di una somma una tantum di 500 euro e un incremento economico medio mensile in busta paga, a regime, tra i 220 ed i 240 euro.
Primo effetto dell’intesa, la revoca da parte delle cinque sigle dello sciopero di bus, tram e metro proclamato per il primo aprile prossimo. Resta invece in piedi la mobilitazione di 24 ore indetta per domani da Cub Trasporti, Sgb, Cobas Lavoro privato e Adl Cobas, che non hanno partecipato alla trattativa al Mit e che ritengono che il nuovo contratto "sia a perdere", definendo l’aumento "ridicolo". Ma al di là delle frizioni che rimangono, per la Commissione di garanzia sugli scioperi, l’accordo raggiunto "ridurrà sensibilmente gli episodi di conflittualità nel settore, con un indubbio vantaggio per lavoratori ed utenti", aprendo la strada "ad una riflessione più serena sul futuro del settore". Soddisfatto il viceministro Edoardo Rixi, che ha coordinato il tavolo: "È un momento storico" commenta, sottolineando di aver lavorato "senza sosta, coi ministri Salvini e Giorgetti, affinché venissero reperite le risorse necessarie". Positivi anche i commenti di Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Faisa Cisal e Ugl Fna, secondo cui ora però "bisogna continuare a lavorare agli altri obiettivi della categoria". Per i sindacati è "indispensabile l’adeguamento del Fondo nazionale trasporti attraverso risorse congrue". Il costo annuo del rinnovo è pari a 270 milioni per il 2025, 370 milioni per il 2026 e 510 milioni per il 2027 e per gli anni seguenti.