Dopo quasi due settimane di interruzione è stato riaperto ieri il tunnel autostradale del Frejus, chiuso dal 27 agosto per una grossa frana sul lato francese. Un blocco che aveva subito mandato in tilt la circolazione tra Italia e Francia, e che ha fatto prima sospendere, e poi rinviare al prossimo anno i lavori straordinari programmati nel traforo del Monte Bianco. La riapertura del Frejus riguarda solo il transito autostradale: resta chiusa la ferrovia internazionale con l’alta velocità Milano-Torino-Parigi. per sgomberare il tunnel e poi intervenire serviranno due mesi, hanno precisato le autorità transalpine.
Il nodo principale resta sempre la galleria del Monte Bianco: rinviate al 2024 le 13 settimane di chiusura straordinaria (che saranno replicate per i successivi 18 anni), verranno comunque eseguiti lavori di messa in sicurezza dell’infrastruttura. A giorni partiranno ’chiusure mirate’, per circa 7 settimane, con deviazione del 90% dei passaggi sul Frejus. Il Bianco assorbe il 5,4% del traffico pesante: significa 170 milioni di tonnellate di merci, il 60% di quello che importiamo o esportiamo.
Lo stop al traforo ha ricedute sul pil di tutto il Nord Ovest, a partire da settori come l’alimentare e il turismo. Una infrastruttura strategica, per cui da tempo gli imprenditori sollecitano una soluzione diversa: il raddoppio del tunnel, tra l’altro realizzabile in tempi ben più brevi rispetto alla manutenzione programmata. Si parla di 5 anni, tre per gli scavi e due per farlo entrare in funzione. I francesi, però, sono a dir poco tiepidi di fronte a questa idea.
A farsi primo portavoce italiano della necessità del doppio tunnel per il Monte Bianco è il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, che il 25 settembre incontrerà a Parigi la ministra degli esteri francese Catherine Colonna: "Noi siamo convinti che serva e dovremo convincerli" spiega Tajani. "C’è una questione di sicurezza: il tunnel attuale è piccolo, stretto, e in caso di incidente saremmo costretti a chiuderlo per chissà quanti giorni. C’è poi un più ampio tema di ’sistema dei trasporti’ che coinvolge entrambi i Paesi. Dobbiamo far capire ai francesi che beneficerebbero anche loro dall’ammodernamento di questa infrastruttura".
"Con la Francia abbiamo un interscambio di 111,2 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto all’anno precedente – prosegue il vicepremier –. Nel 2022 ci sono stati 4,6 milioni di francesi che hanno deciso di venire nel nostro Paese, e tanti arrivano attraverso i tunnel alpini. Dobbiamo evitare di paralizzare il confine con la Francia se uno dei tunnel rimane chiuso".