Roma, 12 aprile 2024 – Sicurezza alimentare, incremento reddituale per le famiglie, scolarizzazione dei bambini, coesione sociale e dinamismo imprenditoriale, sostenibilità ambientale e ottimizzazione delle risorse. Sono questi alcuni dei risultati del modello di sviluppo di Interlife, compatibile al 90% con i 17 obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU, emersi dal report realizzato da Fondazione Etisos e presentato ieri a Roma alla Camera dei deputati.
Interlife ha ideato un modello di sviluppo concreto e innovativo per creare opportunità di lavoro in contesti di estrema povertà e vulnerabilità e per offrire alle popolazioni un’alternativa alla migrazione: i Toolkit Interlife. Un modello vincente per lo sviluppo dei Paesi a basso reddito.
Cos’è Toolkit Interlife
Toolkit Interlife è uno strumento per lo start-up di micro-imprese in grado di generare reddito regolare con programmi completi che forniscono formazione, attrezzature, materie prime, competenze professionali - in coltivazione, allevamento e commercializzazione di prodotti - e tutto il supporto per avviare, partendo da zero, un’attività lavorativa in grado di sostenere i beneficiari e le proprie famiglie e innescando un effetto a catena solidale per tutta la comunità.
La caratteristica principale del Toolkit Interlife consiste nella sua replicabilità e nell’effetto moltiplicativo dell’investimento iniziale: dopo aver avviato la propria impresa, il beneficiario si impegna a confezionare un nuovo Toolkit da destinare a un’altra persona in difficoltà. Sostenibilità e scalabilità sono le caratteristiche fondamentali e intrinseche del modello, che non solo permette di garantire, negli anni, continuità alle azioni progettuali, ma anche di accrescere il numero dei beneficiari riducendo parallelamente il costo per beneficiario/persona.
La percentuale di passaggio del Toolkit da un beneficiario all’altro risulta pari al 100%, con un conseguente rafforzamento dei legami comunitari, la riduzione delle discriminazioni e la crescita di iniziative comunitarie spontanee di solidarietà, salute pubblica e benessere collettivo.
Il modello di Interlife è inoltre sostenibile anche dal punto di vista ambientale: il 100% dei Toolkit rurali sono biologici e promuovono la rigenerazione del suolo e la riforestazione di aree a rischio di desertificazione.
Alcuni esempi
Ad esempio, in Costa d’Avorio e Burkina Faso, Interlife ha fornito opportunità formative e lavorative a un totale di 4.000 giovani disoccupati, con età compresa tra i 18 e i 40 anni, attraverso la distribuzione di 4.000 Toolkit. Questi hanno avuto modo di migliorare le prospettive future di lavoro e benessere per migliaia di famiglie, permettendo a molte persone che lo desideravano di restare a vivere nel proprio Paese. A parità di costi i beneficiari sono poi raddoppiati grazie al passaggio del Toolkit da un beneficiario a un’altra persona in difficoltà.
I risultati raggiunti
Tra i risultati raggiunti: l’aumento della sicurezza alimentare con l’84% dei beneficiari passato da un solo pasto al giorno a 3; la maggiore scolarizzazione dei bambini per cui si registra che il 100% dei bambini delle famiglie beneficiarie del Toolkit va ora a scuola; accessibilità a istruzione superiore per il 78% delle famiglie beneficiarie che ha la possibilità di investire nell’istruzione dei propri figli, contro il dato di accesso precedente stimato tra il 5 e il 10%; incremento delle entrate con un +108% di incremento reddituale grazie al Toolkit Interlife. Si nota inoltre grande dinamismo imprenditoriale con il 67% dei beneficiari che dichiara di aver reinvestito le proprie rendite dopo il passaggio del Toolkit per accrescere la propria attività.
Fondazione Etisos ha basato la sua analisi sulla valutazione SDG, tenendo in considerazione indicatori di riferimento (Key Performance Indicator) e raccogliendo e analizzando dati quantitativi e qualitativi dell’attività di Interlife e del suo modello Toolkit. Nello specifico, sono stati presi come riferimento i 17 Obiettivi dello Sviluppo Sostenibile dell’ONU per indagare la sostenibilità in ambito SDG della metodologia del modello dei Toolkit Interlife, utilizzata per la realizzazione di diversi progetti che, per quanto contestualmente e geograficamente distanti fra loro, mantengono una coerenza strutturale tale da giustificare una loro valutazione complessiva. Complessivamente, il punteggio ottenuto risulta elevato in quanto superiore all’80%. Inoltre, i risultati ottenuti per ciascuno dei 17 obiettivi SDG dimostrano come Interlife abbia compreso pienamente la rilevanza dell’interdipendenza delle diverse dimensioni della sostenibilità.
“Anche laddove povertà e disoccupazione sembrano impossibili da sradicare, il modello Interlife permette di moltiplicare benefici e beneficiari e allo stesso tempo di ridurre progressivamente il costo progettuale con un importante effetto leva. È proprio per queste sue peculiarità che crediamo il nostro modello possa rappresentare un grande esempio per un piano di sviluppo del continente africano e siamo molto contenti dell’interesse dimostrato da parte della Struttura di Missione per il Piano Mattei, che abbiamo recentemente incontrato a Palazzo Chigi”, ha detto Giorgia Gambini, presidente di Interlife ETS. “È indubbio sia necessario creare un piano di sviluppo per l’Africa e che tutti i Paesi debbano impegnarsi per favorirlo e contribuire a risolvere i drammi legati alla questione migratoria mettendo in campo azioni sostenibili e durature”, ha aggiunto.
“Siamo estremamente fieri di aver realizzato il report per un progetto così importante come quello del Toolkit di Interlife. I dati parlano chiaro: il progetto di Interlife è compatibile al 90% con i 17 punti dello sviluppo sostenibile dell'Agenda 2030 dell'ONU. Questo risultato dimostra l'impegno concreto di Interlife nel contribuire a un futuro più sostenibile e inclusivo per tutti. Etisos Foundation si impegna a promuovere la cultura della sostenibilità e a supportare le organizzazioni nel loro percorso verso un futuro più responsabile e la collaborazione con Interlife è un esempio concreto del nostro impegno in questo campo”, ha dichiarato Giada Storti, general manager Etisos Foundation.