Martedì 16 Luglio 2024
BRUNO ANTONIO MIRANTE
Economia

Tim, svolta americana. La rete passa al fondo Kkr. Il Cda approva la cessione: "Operazione da 22 miliardi"

L’ad Labriola: "In questo modo abbattiamo il debito e restituiamo il futuro alla compagnia". La nuova società avrà come azionista il Mef (al 20%). Ma i soci francesi di Vivendi sono pronti al ricorso

Roma, 5 novembre 2023 – L’ultimo atto di un braccio di ferro che si consuma da mesi, è arrivato nella serata di oggi: il Cda di Tim ha dato il via libera alla vendita dell’infrastruttura di rete al fondo statunitense Kkr per 22 miliardi.

Il Ceo di Tim, Pietro Labriola
Il Ceo di Tim, Pietro Labriola

La decisione

La cessione di Netco, la costituenda società di cui faranno parte la rete primaria e la rete secondaria del gruppo, è passata con il voto favorevole di 11 dei 14 consiglieri che hanno partecipato alla riunione sull’offerta vincolante del fondo americano.

Strascichi legali?

Un risultato che supera le più rosee aspettative del management ma che è destinato a produrre strascichi legali. Ad annunciare battaglia, infatti, pochi minuti dopo l’annuncio, è Vivendi, primo azionista francese di Tim con il 24%, che ha fatto sapere che utilizzerà ogni strumento legale a sua disposizione per contestare questa decisione e tutelare i suoi diritti e quelli di tutti gli azionisti.

I francesi di Vivendi

Nel mirino dei francesi è finita, in particolare, la deliberazione a maggioranza (con 11 voti favorevoli e 3 contrari), sulla base dei pareri forniti dai professori Piergaetano e Carlo Marchetti, Andrea Zoppini, Giuseppe Portale, Antonio Cetra, Claudio Frigeni e dall’avvocato Luca Purpura, che ha decretato che la decisione sull’offerta fosse di competenza esclusiva consiliare.

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Il Cda

Il Cda di Tim, secondo Vivendi, avrebbe "privato ciascun socio del diritto di esprimere il proprio parere in assemblea, nonché del connesso diritto di recesso per i soci dissenzienti. Cinque pareri pro veritate hanno confermato che la cessione dell’intera rete infrastrutturale di Telecom Italia comporta una evidente modifica dell’oggetto sociale di Tim che avrebbe necessitato una preventiva modifica dello statuto della società, decisione di competenza dell’Assemblea straordinaria".

Le parole del Ceo Labriola

Ma in attesa di sviluppi, ieri era il tempo della soddisfazione. L’amministratore delegato di Tim, Pietro Labriola ha parlato di decisione storica, che darà il via alla nascita di due società con nuove prospettive di sviluppo. "Non è la conclusione del nostro percorso ma un nuovo inizio – ha dichiarato –. Con questa operazione, infatti, diamo linfa all’infrastruttura di rete e allo stesso tempo consentiamo alla nuova Tim di focalizzarsi sull’innovazione tecnologica che serve per governare il complesso mercato dei servizi digitali e giocare un ruolo da leader".

Il fondo Kkr

L’offerta del fondo Kkr valorizza la rete fissa di Tim fino a 22 miliardi di euro e consente al gruppo una riduzione del debito di circa 14 miliardi. In particolare, a seguito dell’approvazione, si procederà alla sottoscrizione di un transaction agreement che disciplina il conferimento da parte di Tim di un ramo d’azienda - costituito da attività relative alla rete primaria, all’attività wholesale e dall’intera partecipazione nella controllata Telenergia –  in FiberCop, società che già gestisce le attività relative alla rete secondaria in fibra e rame.

Il contestuale acquisto da parte di Optics Bidco (veicolo controllato da Kkr) dell’intera partecipazione detenuta da Tim in FiberCop medesima, all’esito del predetto conferimento (FiberCop post conferimento "Netco"). Il transaction agreement prevede la sottoscrizione alla data del closing dell’operazione di un master services agreement che regolerà i termini e le condizioni dei servizi che saranno resi da NetCo a Tim e da Tim a NetCo a seguito del completamento dell’operazione.

Sparkle

Tim ha respinto invece l’offerta non vincolante di Kkr su Sparkle ritenuta non soddisfacente, e ha dato mandato al ceo Pietro Labriola di trattare e verificare la possibilità di ricevere un’offerta vincolante a un valore più elevato una volta completata la due diligence, il cui termine è stato esteso fino al 5 dicembre. Il Cda di Tim, infine, in una nota fa sapere di aver preso atto della comunicazione inviata da Merlyn Partners e RN Capital Partners, che aveva presentato una proposta un’alternativa all’offerta vincolante di Kkr la settimana scorsa, ritenendola "non in linea con il piano di delayering della Società, come presentato agli investitori nel già citato Capital Market Day".