Mercoledì 17 Luglio 2024

Tim, licenziamenti e cassa integrazione dopo la vendita della Rete. Il presidente Rossi: “Non sono previsti”

Il presidente Salvatore Rossi ha escluso perdite di posti di lavoro dopo la cessione al fondo americano Kkr

Roma, 6 novembre 2023 – Non ci saranno licenziamenti e non si farà ricorso alla cassa integrazione in seguito all’operazione che porterà la vendita della rete di Tim al fondo statunitense Kkr.

Tim ha venduto la rete a Kkr
Tim ha venduto la rete a Kkr

Nessun rischio licenziamenti

Nessun licenziamento dunque a seguito dell'operazione KKr-Tim. Lo ha assicurato il presidente di Tim, Salvatore Rossi, intervistato a margine del premio Anima per la cultura. "Posso rassicurare che fino a questo momento nessuno è stato licenziato, ci sono state alcune uscite volontarie e non vi è stato ricorso alla cassa integrazione: non è previsto che l'una o l'altra cosa ci saranno a seguito dell'operazione", ha affermato Rossi.

Ventimila dipendenti in Netco

Rossi ha anche sottolineando che in Netco (la nuova società) passeranno circa 20.000 dipendenti attualmente in Tim.

Il caso Vivendi

"Gli azionisti hanno i loro diritti, come ha detto il ministro Giorgetti, e li fanno valere nelle sedi che ritengono opportune e nessuno conculca i diritti, quindi sono liberi di farlo. Che il progetto rimanga impantanato non direi, direi che il progetto comunque va avanti''. Così il presidente di Tim Salvatore Rossi replica a una domanda sul fatto che il progetto di cessione della rete potrebbe rimanere bloccato o 'impantanato' nella querelle legale annunciata dal socio Vivendi. ''Ci sarà un contenzioso? Non ci sarà? Non lo so, non posso saperlo. In ogni caso –  prosegue il presidente –  noi si va avanti con la certezza di aver fatto veramente tutto quello che era in nostro potere fare, per il bene dell'azienda, di chi vi lavora e di tutti gli azionisti''.

Il debito di Tim

''Il debito si ridurrà molto a seguito di quest'operazione, uno degli scopi è proprio quello di ridurre in modo consistente, vorrei dire decisivo, il peso finanziario del debito che negli scorsi 25 anni ha gravato su Telecom Italia, suTim, e l'ha molto frenata nei suoi disegni legittimi di sviluppo'', ha detto.

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