Venerdì 15 Novembre 2024

Tetto al debito Usa, trovato l’accordo: ma il default è davvero scongiurato? Ecco cosa succede ora

Trovata l’intesa fra Biden e lo Speaker della Camera. Eviterà il fallimento con catastrofiche conseguenze sull’economia globale. Ma è davvero tutto finito? I voti al Congresso non sono così sicuri

Scampato pericolo. Dopo una maratona di colloqui, negoziati e persino passeggiate in bicicletta all'alba, repubblicani e democratici hanno trovato un accordo che eviterà il primo default nella storia degli Stati Uniti.

Lo Speaker Kevin McCarthy con il presidente Joe Biden
Lo Speaker Kevin McCarthy con il presidente Joe Biden

L’intesa nella notte

Si tratta, riferiscono fonti della Casa Bianca al New York Times, di “un'intesa di principio” che prevede l'innalzamento del tetto del debito per i prossimi due anni in cambio di tagli al programma dell'amministrazione.

Ancora da identificare i dettagli dell’intesa ma Joe Biden da Camp David ha parlato con lo Speaker della Camera, il repubblicano Kevin McCarthy, e il leader della minoranza Hakeem Jeffries.

"L'accordo è un compromesso, quindi non tutti otterranno quello che volevano. Ma è una buona notizia per gli americani”, ha annunciato il presidente Usa poco dopo che la notizia era trapelata sul New York Times. “Eviterà un catastrofico default che avrebbe causato una recessione economica e la perdita di milioni di posti di lavoro”, ha sottolineato il presidente.

“C'è ancora molto lavoro da fare", ha dichiarato dal canto suo lo speaker repubblicano McCarthy “ma ci siamo assicurati che nel budget non ci siano nuove tasse”.

La dead line del 5 giugno

L'approvazione del piano da parte del Congresso prima del 5 giugno, quando il Tesoro esaurirà le risorse per finanziare il governo federale come spiegato dalla segretaria Janet Yellen, non è stata assicurata, in particolare alla Camera dove i repubblicani hanno una risicata maggioranza. Ma il compromesso ha la benedizioni di Biden e McCarthy, ed è l'unica possibilità di rompere lo stallo fiscale che ha attanagliato Washington e la gli Stati Uniti per settimane con la minaccia di una crisi economica di dimensioni globali.

I contenuti dell’intesa

Il compromesso prevede, infatti, un aumento del debito per i prossimi due anni in cambio di alcuni tagli sull'agenda dell'amministrazione molto lontani dall'obiettivo di 130 miliardi di dollari fissato all'inizio dai repubblicani.

Difesa e tasse non si toccano

Per la difesa ad esempio, uno dei punti sul quale il presidente è stato irremovibile dall'inizio soprattutto rispetto all'assistenza all'Ucraina, è stato stabilito un budget di 886 miliardi di dollari, con un aumento di circa il 3,5%, proprio come voleva Binde. Non sono state tagliate le cure mediche per veterani, un'altra richiesta del 'commander-in-chief', per le quali sono stati 121 miliardi di dollari nell'anno fiscale 2024.

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Modifiche al welfare

Qualcosa, invece, l'amministrazione ha dovuto cedere sui requisiti per l'accesso al welfare, uno dei nodi più difficili da sciogliere negli ultimi giorni della trattativa. Alla fine i repubblicani sono riusciti a portare da 49 a 54 l'età fino alla quale chi vuole beneficiare di alcune forme di assistenza, tra cui i buoni pasto, deve trovare un lavoro. Sono, tuttavia, state esentate alcune categorie più vulnerabili e non sono stati inaspriti i requisiti per accedere alla copertura sanitaria di Medicaid, che invece i repubblicani avevano chiesto ma la Casa Bianca ha respinto con forza.

Le prossime tappe a Camera e Senato

Mercoledì l'intesa arriverà alla Camera dove il Grand old party ha un margine abbastanza risicato e i voti dei soli moderati di entrambi i partiti potrebbero non bastare. I negoziatori devono convincere gli estremisti: da una parte ci sono i trumpiani, i repubblicani che non vogliono più sostenere Kiev o che considerano il compromesso un fallimento dell'obiettivo di ridurre drasticamente le spese. Dall'altra ci sono i liberal che ritengono inaccettabili i tagli al welfare e temono passi indietro su alcuni punti fondamentali dell'agenda di Biden come la lotta al cambiamento climatico. Poi ci sarà il passaggio al Senato, dove sono i dem ad avere una maggioranza esigua. Una nuova corsa contro il tempo per Biden e McCarthy, poichè tutto deve essere compiuto entro il 5 giugno, la scadenza fissata da Janet Yellen per il default.

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