Oggi, mercoledì 5 luglio, si apre a Milano il testamento di Silvio Berlusconi. Tutta la famiglia è stata convocata dal notaio Arrigo Roveda, custode delle ultime volontà dell’ex premier, che ha dichiarato ai giornalisti che non rivelerà nessun dettaglio “né oggi, né domani, né mai”.
Tuttavia, gli eredi hanno deciso di rendere pubblico i contenuti del testamento che così verranno messi a disposizione di tutti nei prossimi giorni. Una scelta presumibilmente motivata dal timore che la diffusione di elementi o retroscena fantasiosi possa essere in grado di incidere sui corsi azionari di società quotate come Mediaset e Mediolanum. In attesa della pubblicazione del testo integrale ecco cosa sappiamo già e i principali nodi da sciogliere.
I punti fissi
In assenza di una coniuge, due terzi della messa patrimoniale saranno divisi tra i cinque figli, Marina, Barbara, Pier Silvio, Eleonora e Luigi. Qui rientrano sia i beni mobiliari e immobiliari esistenti oggi che le eventuali donazioni a uno a più figli fatte in vita. Sono stati aggiunti, inoltre, i beni provenienti da una precedente eredità, lasciata a Berlusconi dal pittore triestino Glauco Dimini. Per Marta Fascina, invece, l’unica certezza legale finora è solo il diritto di abitare nella villa ad Arcore per 5 anni, trascorsi i quali dovrà lasciare l’abitazione e cederla agli eredi, in quanto la legge Cirinnà non riconosce una quota legittima per le convivenze eterosessuali.
Le incognite
Rimane aperta, quindi, la questione dei lasciti di liberalità a terzi, come potrebbe essere Marta Fascina, pari a un terzo del patrimonio. Alcune fonti, secondo quanto riporta il Corriere, parlano di un assegno di 100 milioni di euro alla compagna, con cui il Cav ha celebrato un ‘quasi matrimonio’ a Villa Gernetto nel 2022. Sarà da vedere, poi, se il leader di Forza Italia ha lasciato delle indicazioni sul futuro del proprio partito, di cui Fascina è una deputata.
Grande punto interrogativo anche sul nuovo assetto societario del gruppo Fininvest e delle sue partecipazioni rilevanti. Il destino della quota legittima, circa il 20% di Fininvest, è ancora da scoprire, mentre il restante 40% va diviso automaticamente tra i 5 figli. Così i tre figli più giovani, Luigi, Eleonora e Barbara, saliranno al 46%, mentre Marina e Pier Silvio disporranno insieme del 32%.
Il cambiamento, in ogni caso, sarà radicale, perché non ci sarà più un azionista con la maggioranza assoluta, e la quota del 20% potrebbe stravolgere gli equilibri. Sulla successione imprenditoriale potrebbero incidere anche eventuali patti di famiglia sottoscritti in vita. C’è poi tutto il patrimonio immobiliare, gran parte del quale è custodita nella società Dolcedrago. Girano già delle voci secondo le quali alcune ville meno frequentate dalla famiglia potrebbero subito finire sul mercato, come la villa Blue Horizon alle Bermuda. Ma la lista delle proprietà è molto lunga e il loro destino è ancora in gran parte sconosciuto.