Venerdì 25 Ottobre 2024

Terzo Settore, volano per la coesione sociale

Generali Italia e Fondazione Cattolica insieme per favorire la crescita dell’universo no profit. Due bandi dal valore di 500mila euro

Terzo Settore, volano per la coesione sociale

A sinistra Barbara Lucini e Piero Fusco durante la presentazione del Rapporto Terzo Settore dell’anno 2024

Il volontariato sempre più ’liquido’, la centralità del capitale umano, la sostenibilità economica e la rinnovata partnership con la pubblica amministrazione e il mondo del profit: sono le principali sfide che si trova ad affrontare il Terzo Settore.

È quanto emerge dalla seconda edizione del Rapporto Terzo Settore 2024 realizzato da Generali Italia sotto il coordinamento di Country Sustainability and Social Responsibility e della Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore.

Per rispondere a queste priorità, Fondazione Cattolica lancia due nuovi bandi del valore di 500mila euro ciascuno: il primo, ’Una Mano a chi sostiene’, è un’iniziativa dedicata ai progetti degli enti del Terzo Settore ed enti non profit che promuovono inclusione e coesione sociale, generando positivo e misurabile nel tempo. Il secondo, ’People raising 2024’, punta a facilitare i processi di selezione di risorse umane qualificate degli enti. Il Rapporto 2024 intitolato ’Protagonista della crescita e della coesione sociale del Paese: evoluzione e sfide’ è stato presentato ieri a Verona, nell’ambito della rassegna Poeti Sociali, ideata dalla locale Diocesi attraverso la sua Fondazione Toniolo.

Dal rapporto emerge l’importanza del Terzo Settore per l’economia e la coesione sociale del Paese: si stima che il non profit abbia un valore economico annuo di 84 miliardi annuo, pari al 4,4% del Pil. La Riforma sta favorendo il riconoscimento degli enti, la trasparenza della loro gestione, e rafforzando le capacità di collaborazione con la pubblica amministrazione e con le imprese private impegnate nell’iniziativa sociale. Gli enti iscritti al Registro Unico sono 129 mila in Italia, danno lavoro a 530mila dipendenti e coinvolgono 2,8 milioni di volontari. Il Terzo Settore ’potenziale’, comprendente gli enti non ancora iscritti ma abilitati a iscriversi, è ben più numeroso: oltre 300mila organizzazioni, con 830mila lavoratori dipendenti e 4,2 milioni di volontari.

Lo studio evidenzia che la maggior parte degli enti è di piccola o piccolissima dimensione economica (la media unitaria delle entrate è di 142mila euro l’anno). Secondo i dati Istat, gli impiegati sono in crescita, ma solo il 14,6% degli enti impiega lavoratori dipendenti. Diminuisce invece il volontariato organizzato.

"In un contesto caratterizzato da rapidi mutamenti tecnologici e sociali – ha affermato Barbara Lucini, Responsabile Country Sustainability & Social Responsibility di Generali Italia –, il Terzo Settore genera coesione. Fondamentale è l’apporto della riforma nel favorire la professionalizzazione di questo universo che, nel suo complesso, vale circa il 4,4% del Pil nazionale e contribuisce in maniera decisiva alla crescita e all’innovazione sociale del Paese. Generali accompagna questo processo e offre soluzioni e servizi dedicati e distintivi, che rispondono ai reali bisogni specifici degli enti".

"Grazie alle competenze della Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore di Generali Italia – ha spiegato Piero Fusco, responsabile Business Unit Enti Religiosi e Terzo Settore di Generali Italia e vicepresidente di Fondazione Cattolica – ci mettiamo in ascolto degli enti, creando sinergie. Partendo dall’ascolto delle loro esigenze, per affiancare le comunità nei territori, abbiamo lanciato questi due bandi che rispondono alle priorità del terzo settore indicate nel Rapporto: il reperimento di risorse sia dal punto di vista economico, ma anche e soprattutto umano".

Violetta De Nicolais