Roma, 6 dicembre 2024 – Il carbone è da tempo considerato il nemico numero uno dell’ambiente. E’ il combustibile a più alta intensità di emissioni di CO2 e, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (Iea) e l’Onu, mantenere l’obiettivo di 1,5 °C richiederebbe un’eliminazione graduale del carbone nei Paesi Ocse entro il 2030. Tuttavia, sembra che nel male ci sia anche un po’ di bene. Secondo una recente ricerca condotta dall’Università del Texas, le ceneri di carbone provenienti dalle centrali elettriche degli Stati Uniti potrebbero contenere fino a 11 milioni di tonnellate di terre rare, essenziali per le tecnologie energetiche pulite. Il materiale nascosto sotto le montagne di rifiuti tossici è quasi otto volte la quantità di riserve nazionali degli Usa, per un valore di circa 8,4 miliardi di dollari.
Si tratterebbe di un’enorme fonte potenziale di terre rare senza la necessità di avviare nuove estrazioni, ha spiegato alla Cnn Bridget Scanlon, autrice dello studio e docente di ricerca presso la Jackson School of Geosciences della UT. Le cosiddette terre rare sono un gruppo di elementi metallici – scandio, ittrio e i lantanoidi – e sono utilizzate in molti apparecchi tecnologici, dai superconduttori ai catalizzatori.
Hanno un ruolo fondamentale nella produzione di tecnologie pulite, come i veicoli elettrici, i pannelli solari e le turbine eoliche. Nonostante il nome, questi metalli non sono rari in natura, ma possono essere difficili da estrarre e separare dai materiali che li circondano, tanto che la domanda sta superando l’offerta. Infatti, spinta dalla necessità di accelerare la transizione energetica, la domanda dovrebbe aumentare fino a sette volte i livelli attuali entro il 2040, sottolinea l’Iea. L’unica grande miniera di terre rare degli Stati Uniti è in California. Attualmente il 95% del fabbisogno viene importato dall’estero, di cui la maggior parte proviene dalla Cina. Un fatto problematico sotto diversi punti di vista, soprattutto con l’imminente ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, che aveva promesso una guerra commerciale a Pechino.
Le ceneri di carbone hanno una concentrazione relativamente bassa di terre rare, ma il loro vantaggio principale è l’accessibilità. Ogni anno vengono prodotti circa 70 milioni di tonnellate di ceneri di carbone solo negli Stati Uniti. Il processo di estrazione, tuttavia, può essere costoso; quindi, tenendo in considerazione la bassa concentrazione di terre rare, non ne vale sempre la pena. In ogni caso, l’amministrazione Biden ha allocato 17,5 milioni di dollari per progetti di estrazione di terre rare dalle ceneri di carbone lo scorso aprile. Con il prossimo passaggio di consegne a Washington D.C., la probabilità di proseguire su questa strada calerà drasticamente, visti i piani del presidente eletto di ridurre i fondi federali destinati ai progetti green.