Roma, 4 dicembre 2024 – Il governo riapre il canale di dialogo con i vertici di Stellantis e mette in pista un primo intervento a sostegno dell’automotive da inserire nella manovra. L’obiettivo non è quello di prevedere più incentivi ai consumatori ma alle aziende della lunga filiera della componentistica, dai motori alle marmitte, dai bulloni alle cinture. In ballo 400 milioni di euro. Misure circoscritte, le risorse sono poche. Ma sarebbero un segnale, nel percorso di ripresa della comunicazione con la multinazionale dopo le dimissioni dell’ad Carlos Tavares. In questa direzione vanno le parole del Ministro Adolfo Urso sui possibili esiti del tavolo convocato per il 17 a via Vittorio Veneto: “Credo che quel tavolo possa davvero segnare una nuova svolta rispetto a quello che è accaduto in questi anni in Italia e in Europa, e indicare al Paese la strada giusta per sostenere lavoro e industria”.
Il punto è che nelle stesse ore il vicepremier Matteo Salvini non perde l’occasione per attaccare senza risparmio John Elkann: “Il problema più che Tavares è la proprietà che di italiano ha ben poco. Elkann sarebbe già dovuto venire in Parlamento, sì, ma con un assegno, non a parole. Con un assegno che ricordi quanti miliardi di euro di denaro pubblico questa azienda ha incassato negli anni a fronte di quali risultati economici, quali chiusure, quali licenziamenti e cassa integrazione”. E, d’altra parte, il pressing è bipartisan affinché Elkann chiarisca al Parlamento il piano industriale e le prospettive occupazionali, ma al momento non sfonda. Al presidente della commissione Attività produttive della Camera, Alberto Gusmeroli, che gli ha inviato il terzo invito a presentarsi in audizione, il presidente del gruppo ha ribadito che non è ancora il momento: vuole attendere la chiusura del tavolo al Mimit e l’apertura di quello a Palazzo Chigi, prima di valutare altre iniziative di confronto, compreso quello richiesto dalle forze politiche in Parlamento.
“Non è importante dove viene ma è importante cosa fa”, taglia corto il presidente del Senato Ignazio La Russa. E dalle opposizioni è chiamata a presentarsi in Parlamento per un’informativa anche la premier Giorgia Meloni. Certo è, del resto, che la partita passa in mano al governo. E le posizioni non sono univoche.
Urso spiega che dal colloquio con Elkann ha tratto “le condizioni per essere fiduciosi di poter condividere un piano Italia che vede il nostro Paese al centro dello sviluppo dell’auto europea”. Per Urso il tavolo del 17 dicembre “può segnare la svolta”. Il tavolo al Mimit è il prossimo passo per cercare di allineare il dialogo tra azienda e governo, fin qui frenato dalle tensioni tra l’esecutivo e Tavares. Il primo c’è stato domenica, quando Elkann ha anticipato l’addio del manager portoghese alla premier Giorgia Meloni e al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo l’appuntamento al Mimit si capiranno i margini per spostare la questione a Palazzo Chigi, come chiedono i vertici aziendali e i sindacati.
Lo scenario, però, preoccupa gli operai, da Melfi a Mirafiori, a Cassino, dove è stato bloccato l’ingresso delle merci. Il governo ha fissato la priorità: tutelare i lavoratori degli impianti Stellantis in Italia, quelli dell’indotto e della logistica. Si cerca un asse per spingere l’Ue a “rivedere quelle norme che - ha notato Meloni - rischiano di mettere in ginocchio l’industria europea dell’auto”. E l’esecutivo studia le leve da usare. In manovra potrebbero entrare aiuti per stimolare ricerca e innovazione, e soprattutto per ridurre i costi energetici degli stabilimenti.
Tutti d’accordo, comunque sia, contro la buonuscita da 100 milioni di Tavares, anche se per Stellantis sono cifre “molto imprecise e lontanissime dalla realtà”. “Io rinunciai alla mia buonuscita da commissario Ue, circa mezzo milione di euro – ricorda il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani – c’era la crisi dell’auto e mi sembrava giusto e opportuno lasciare quei soldi a chi perdeva il posto di lavoro. Mi auguro che questo piccolo gesto possa essere ripetuto da chi prende liquidazioni d’oro”.