Giovedì 26 Settembre 2024

La Bce alza ancora i tassi: +0,25%. Lagarde: “Inflazione cala ma ancora troppo alta”. Cosa cambia per i mutui

Massimo storico a 4,5%. E’ il decimo aumento da quando l’Eurotower ha inaugurato il ciclo rialzista. La presidente: “Non possiamo dire di essere al picco”

Roma, 14 settembre 2023 – La Bce alza ancora i tassi, è la decima volta da quando l’Eurotower ha inaugurato il ciclo rialzista per contrastare l’inflazione"L'inflazione continua a diminuire, ma ci si attende tuttora che rimanga troppo elevata per un periodo di tempo troppo prolungato. Il Consiglio direttivo è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo del 2% nel medio termine” e quindi “ha deciso oggi di innalzare di 25 punti base i tre tassi di interesse”, ha scritto la Banca centrale nel comunicato al termine della riunione. 

La Bce alza i tassi
La Bce alza i tassi

I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale saranno innalzati dello 0,25%, quindi andranno rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%, con effetto dal 20 settembre 2023.

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Dopo il nuovo rialzo da 25 punti deciso oggi la Bce potrebbe - salvo sorprese nei prossimi dati - avere “raggiunto il 'tetto' nel livello dei tassi, giunti a un valore in grado di domare l'inflazione”, si legge ancora nel comunicato finale della riunione del Consiglio direttivo che "ritiene che i tassi di interesse di riferimento della Bce abbiano raggiunto livelli che, mantenuti per un periodo sufficientemente lungo, forniranno un contributo sostanziale a un ritorno tempestivo dell'inflazione all'obiettivo".

"Le decisioni future del Consiglio direttivo - si precisa - assicureranno che i tassi di interesse di riferimento della Bce siano fissati su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario" e comunque il Consiglio "continuerà a seguire un approccio guidato dai dati nel determinare livello e durata adeguati della restrizione.

Lagarde: “Non possiamo dire di essere al picco”

"Il focus si sposta ora maggiormente sulla durata della stretta monetaria ma non possiamo dire di essere al picco”, ha detto tuttavia la presidente della Bce in conferenza stampa.

Il livello dei tassi "ha due modi per essere determinato: deve essere sufficientemente restrittivo e per un tempo abbastanza lungo. Non abbiamo discusso del tempo, siamo dipendenti dai dati. Dobbiamo testare la nostra valutazione di oggi in base alle stime future”: ha risposto Lagarde, rileggendo ancora una volta il comunicato ufficiale, alla domanda se i rialzi siano finiti oppure se la decisione di oggi lascia la porta aperta a nuovi aumenti dei tassi.

"La ripresa attesa per la seconda metà del 2023 è ora spostata al 2024 per effetto dell'impatto prolungato della prima metà dell'anno”, ha aggiunto.

"C'erano alcuni membri” del Consiglio direttivo “che preferivano un altro tipo di decisione, una pausa”, ma alla fine la decisione sul rialzo è stata presa con una “solida maggioranza”, ha anche spiegato Lagarde.

Cosa cambia per i mutui

"Una stangata per chi ha un mutuo a tasso variabile e per le famiglie e le imprese che devono chiedere un prestito. Considerando l'ultimo Taeg comunicato da Bankitalia, 4,58 per cento, l'importo e la durata media di un mutuo, un rialzo dei tassi di 25 punti percentuali corrisponde, nel caso di un pieno trasferimento sull'Euribor, ad un aumento della rata, per chi sottoscrive ora un mutuo a tasso variabile, pari a 20 euro al mese", afferma Massimiliano Dona, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori. "Una mazzata annua pari in media a 240 euro. Un rincaro che, considerato che in Italia i piani di ammortamento sono alla francese, vale per chi ha sottoscritto da poco il contratto e ha ancora una quota di interessi molto alta, ma che diminuisce man mano che il mutuo si avvicina alla sua scadenza e si paga quasi soltanto la quota capitale", conclude Dona.