Roma, 27 novembre 2024 – Quando scenderanno nuovamente i tassi di interesse fissati dalla Bce? E’ la domanda che si fanno un po’ tutti e in particolare che ha un mutuo o finanziamenti.
Ma, date le condizioni economiche e inflazionistiche, non è detto che ci sarà un nuovo taglio. Diversamente da quanto sperano diversi operatori, che sperano in un taglio dei tassi, all’interno della Banca centrale europea c’è chi la pensa diversamente. In particolare Isabel Schanabel, membro del direttivo della Bce, che ha raffreddato gli animi. Per lei infatti un livello tassi non adeguato (troppo bassi in questo caso) “potrebbe essere addirittura controproducente per l’economia”.
Una posizione che contrasta quanto invece si attendono diversi analisti (e chi ha un mutuo). Di fronte a questa situazione complessa, cresce il pressing sulla Bce affinché adotti misure decise per stimolare l'economia. Gli operatori di mercato stanno scommettendo su un possibile taglio di 50 punti base ai tassi di interesse nella riunione di dicembre, una prospettiva che fino a poco tempo fa sembrava improbabile.
Isabel Schnabel, membro del direttivo della Bce, si è detta “per niente sorpresa” per il calo degli indici Pmi dell'Eurozona sotto la soglia dei 50 punti, ossia in contrazione. Pesa “il clima di incertezza che stiamo affrontando dopo le elezioni Usa e i problemi politici in alcuni dei principali paesi dell'Eurozona”.
A suo dire "l'Eurozona è in stagnazione” e sta affrontando una “combinazione tra debolezze strutturali e cicliche in un ambiente globale molto volatile e incerto”.
Le attese sono per "una ripresa trainata dai consumi, sostenuta da stipendi in rialzo (non tanto in Italia ndr) e tassi di interesse in calo”.
Tuttavia l'Eurozona sta affrontando anche "venti contrari” con investimenti che “rimangono bassi nonostante la diminuzione dei tassi d'interesse”.
In ogni caso secondo Schnabel "non ci sono al momento rischi di recessione”, anche se il mercato del lavoro, che “ha retto bene a lungo”, ora appare con “evidenza aneddotica” in contrazione specialmente in Germania e i tassi di disoccupazione “stanno salendo lentamente”.
Quanto all'inflazione, secondo Schnabel "tornerà su livelli sostenibili al 2% nel corso del 2025 e non importa se nella prima o nella seconda parte dell'anno”. Il punto è che “le imprese non investono per motivi diversi dalla politica monetaria e portare i tassi sotto un livello neutrale non significa spingere gli investimenti”.
Per farlo servono "politiche strutturali” mentre “il costo di avere tassi accomodanti (più bassi ndr) potrebbe essere più alto del beneficio”.
“Dobbiamo avere chiare le origini della debolezza dell'economia – sottolinea – per capire come la politica monetaria possa rispondere in modo più adeguato”.
Attualmente il tasso di interesse della Bce è del 3,25% dopo una serie di tagli consecutivi dal settembre del 2023 quando, nel tentativo di contrastare l’inflazione, era arrivato al 4,50%.
La prossima riunione della Bce per fissare il livello dei tassi di interesse è in calendario il prossimo 12 dicembre.
"Date le prospettive di inflazione, ritengo che potremo spostarci gradualmente verso la neutralità se i dati in arrivo continueranno a confermare la nostra base», ha dichiarato Schnabel secondo Bloomberg. “Metterei in guardia di non andare troppo lontano, cioè in territorio accomodante”. La rappresentante della Bce stima la neutralità, che non può essere misurata con precisione, al 2%-3%. Con il tasso al 3,25% Schnabel ha detto che “potremmo non essere così lontani”.
Parole che nelle ultime ore non hanno aiutato i mercati finanziari che, a partire da Piazza Affari, questa mattina sono deboli.