Martedì 30 Luglio 2024

Tassi alti, domande di mutui ancora in calo

Il mercato dei mutui in Italia rimane debole a causa dei tassi alti, con le surroghe da variabile a fisso come principale opzione. La Banca d’Italia conferma la situazione critica, in attesa di interventi dalla Bce nel 2024.

Tassi alti, domande di mutui ancora in calo

Fabio Panetta, governatore di Bankitalia

Un mercato dei mutui ancora debole in tutta Italia a causa dei tassi alti e che vede nelle surroghe, da variabile a fisso, il principale puntello. Dalla fotografia scattata dalla Banca d’Italia si conferma la difficile situazione del comparto in tutte le aree del paese vista nel 2023 e proseguita nel semestre 2024 in attesa di nuove e più decise mosse da parte della Bce a settembre e in autunno che potrebbero ridare ossigeno. Le ultime rilevazioni di maggio dell’istituto centrale vedono il tasso medio, comprensivo delle spese, sceso al 4,04%. Attualmente sul mercato il fisso più conveniente viaggia sul 2,7% mentre il variabile è poco sotto il 4,4% rendendo appunto questa soluzione più vantaggiosa.

Un’inversione di tendenza potrebbe arrivare, se la Bce dovesse continuare con la serie di tagli, solo nel 2025. Va ricordato comunque come la stragrande maggioranza dei mutui siglati in Italia sia a tasso fisso o con un ‘cap’, una tendenza ulteriormente accentuatasi in questi mesi sia per iniziativa dei clienti sia delle banche. Il mercato quindi non vede ancora un flusso importante di nuova domanda.

"Nel primo semestre dell’anno in corso le banche si attendono un ulteriore calo della domanda di mutui, mentre le richieste di credito al consumo dovrebbero tornare ad aumentare" si legge nel rapporto di Bankitalia, che ricorda come già "nella seconda metà del 2023 la domanda si era ridotta ulteriormente, continuando a risentire del rialzo dei tassi di interesse".

Alberto Levi