Mercoledì 11 Settembre 2024
CLAUDIA MARIN
Economia

Piano Giorgetti per la natalità: giù le tasse alle famiglie con figli e meno detrazioni per i single

Si lavora alla Manovra. I bonus natalità costano sei miliardi, il ministro dell’Economia deve trovare le risorse. Per Giorgetti l’emergenza demografica mette a rischio il sistema sociale a partire dalle pensioni

Roma, 12 settembre 2024 – C’è chi lo già ribattezzato il Piano Giorgetti per la natalità: un piano basato su un drastico aumento delle detrazioni per chi ha figli, con l’effetto di avere un altrettanto consistente sforbiciata alle tasse.

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Il ministro all'Economia Giancarlo Giorgetti

Ma perché il progetto possa vedere la luce in modo significativo già nella manovra per il 2025 servono circa 6 miliardi di euro: e, dunque, non sarà agevole tradurlo in pratica. A meno che non si punti a far pagare ai single e alle famiglie senza figli il conto dell’operazione.

Il cantiere della legge di Bilancio, insomma, si arricchisce di una nuova, rilevante ipotesi di lavoro. Ma perché si possa verificare la concretezza di questa come di altre misure allo studio si dovrà attende di fatto il mese di ottobre: la scadenza del 20 settembre per l’invio a Bruxelles del Piano strutturale di bilancio, messa sulla carta dalla riforma della governance europea, non sarà rispettata. Per la Commissione non sarà un dramma, anche perché il ritardo non riguarderà solo l’Italia ma molti altri Paesi membri. Al momento il Mef punta a portare il documento in consiglio dei ministri martedì 17 per un primo esame. Ma il governo aspetterà le revisioni Istat del 23 settembre, ha spiegato il ministro per i rapporti con il Parlamento, Luca Ciriani, per l’approvazione definitiva con eventuali aggiornamenti e per la trasmissione al Parlamento.

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Se questo è lo scenario, da ieri è comparso sul tavolo del confronto il progetto del Ministro dell’Economia su come sostenere fiscalmente la natalità. Una proposta che il titolare del dicastero di Via Venti Settembre condivide con la ministra della Famiglia, Eugenia Roccella. Con l’intento di aiutare le famiglie più numerose, ma con l’obiettivo di più ampio respiro di garantire la sostenibilità del sistema economico. Il nodo della detanalità riguarda sicuramente l’Italia, ma tocca e impatta su tutta l’Europa, tanto che sarà oggetto di dibattito tra due giorni anche all’Ecofin informale a Budapest.

Le ripercussioni economiche della mancanza di nuovi nati, e di futuri lavoratori e contribuenti, sono per Giorgetti ben più di un pallino. Il ministro aveva sollevato il tema anche in passato, parlando addirittura di zero tasse per chi fa figli. Il progetto stavolta sarebbe quello di "cambiare le regole delle detrazioni fiscali” a favore di chi sceglie di avere figli, «anche a costo di eliminare o rivedere» le agevolazioni per chi invece non ne ha. Il tutto a prescindere dal reddito. Il costo ipotizzato si aggira sui 5-6 miliardi, ma la cifra potrebbe essere variabile. Per Giorgetti, come fa sapere, è decisivo sollevare il dibattito, fare in modo che la politica ne discuta e che il governo faccia propria l’idea che un intervento è necessario, perché il Paese è di fronte a un’emergenza demografica che mette a rischio il sistema sociale, a partire dalle pensioni.

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Se il Piano si tadurrà in realtà, è da vedere. Per ora uno degli obiettivi concreti della manovra sarà quello di rinnovare l’esonero contributivo destinato alle mamme lavoratrici estendendolo, compatibilmente con le risorse, anche alle lavoratrici autonome. “Il lavoro delle donne si basa sulla incentivazione alla genitorialità. Stiamo cercando di agire in questa direzione”, avvisa Marina Calderone, che proprio sulle pensioni ha lanciato anche l’idea di agevolare la previdenza integrativa, rilanciando il meccanismo del silenzio-assenso per sei mesi per il trasferimento del Tfr sui fondi pensione.