Approdata in Parlamento la legge di Bilancio, le truppe parlamentari dei partiti sono già pronte al tradizionale assalto alla diligenza. Ma quest’anno la partita delle modifiche va oltre gli emendamenti di bandiera o di lobby, perché ci sono almeno quattro grandi capitoli (taglio delle imposte del cuneo, Superbonus, Reddito di cittadinanza e pensioni) sui quali si preannunciano battaglie. Il premier Mario Draghi dovrà certamente mediare dentro il governo e dentro la maggioranza.
Ridurre le tasse, ma come?
La sforbiciata sulle imposte per ora è fissata (non a caso) solo nell’ammontare e negli obiettivi: "Al fine di ridurre la pressione fiscale sui fattori produttivi, con appositi provvedimenti normativi è disposto l’utilizzo di risorse pari a 8 miliardi di euro annui, a decorrere dal 2022". Il taglio dell’Irpef, si legge nel documento, ha "l’obiettivo di ridurre il cuneo fiscale sul lavoro e le aliquote marginali effettive". Due le strade per realizzarlo: "La riduzione di una o più aliquote" eo la "revisione del sistema delle detrazioni per redditi da lavoro dipendente e del trattamento integrativo". Ma i partiti hanno anche altre idee e il braccio di ferro è cominciato: da una parte il centrodestra – Lega in testa –, schierato per la flat tax fino a 100mila euro per le Partite Iva, oggetto di un emendamento firmato dallo stesso Matteo Salvini, e un intervento consistente sull’Irap; dall’altra il Pd e i grillini, contrari a soluzioni non progressive, che puntano sulla riduzione del cuneo fiscale e contributivo non solo per i redditi medi.
Reddito di cittadinanza, la partita è chiusa?
Il giro di vite per il Reddito di cittadinanza non basta a Matteo Salvini che, nello stesso emendamento anti-tasse, chiede un’ulteriore stretta per recuperare risorse per il taglio delle tasse. Draghi però non sembra voler inasprire la stretta varata con la manovra (più controlli preventivi, con la sospensione del sussidio in casi sospetti, l’addio ai navigator e la revoca in caso di doppio rifiuto del lavoro, con riduzioni fin dal primo rifiuto). Una sponda alla Lega in Parlamento potrebbe arrivare da Matteo Renzi, che punta sul referendum per cancellare la bandiera dei 5 Stelle.
Superbonus villette, cadrà il tetto Isee?
Più facile che il tetto Isee di 25mila euro per il Superbonus del 110% nelle case unifamiliari (le cosiddette "villette") possa cambiare nel passaggio in Parlamento. L’abolizione di questo limite è chiesta a gran voce dai grillini, contrari, con tutte le associazioni dell’artigianato, anche alle nuove e più restrittive regole burocratiche di controllo sulle agevolazioni. Ma, a parte Leu, il cambiamento trova tutta la maggioranza concorde. Bisogna però fare i conti con il Ministero dell’Economia, che chiede una adeguata copertura finanziaria. Non è del tutto escluso che, alla fine, si alzi l’asticella dell’Isee a 40 o 50mila euro.
Pensioni, possibile un compromesso?
Anche la partita sulle pensioni non è chiusa. Una soluzione di compromesso per il dopo Quota 100 è stata trovata, aumentando a Quota 102 i requisiti per l’uscita nel 2022 e mantenendo Opzione donna a 58-59 anni. Ma si tratta, comunque sia, di un accordo che non va giù ai vertici del sindacato, che puntano a trovare una soluzione più strutturale che non sia limitata all’anno prossimo. Da qui l’idea dello stesso premier di continuare il confronto con i leader di Cgil, Cisl e Uil (il prossimo incontro è martedì pomeriggio) sulla base dell’ipotesi di pensionamenti flessibili calcolati integralmente con il contributivo dai 62-63 anni in avanti.