Venerdì 4 Ottobre 2024
BRUNO VILLOIS
Economia

Tasse, arriva l'uragano

BRUNO VILLOIS

LA TEMPESTA tributaria è prossima ad iniziare. Tra novembre e dicembre, ogni tipologia di contribuente verrà pressato dalle tasse, anticipi e saldi, Imu, Irpef, tributi locali ‘di scopo’, Iva e poi, per gli esercenti commerciali, suolo, pubblicità, insegne e chi più ne ha più ne metta. Un vero uragano che inciderà negativamente sugli acquisti natalizi. Eppure il governo continua a declamare la diminuzione della pressione fiscale e annuncia che con la legge di stabilità scenderà ancora. A leggere però le carte delle manovra, si capisce che solo un miracolo potrebbe creare una diminuzione delle tasse. 

DAL 2016, nel caso il Pil non dovesse crescere di almeno un punto e mezzo, l’Iva, oggi alla 22%, aumenterà prima di 2 punti e poi, nell’anno successivo, di 1,5, mentre quella al 10% (riguardante alimentari e generi di prima necessità) crescerà di 2 punti. Nello stesso caso, le attuali detrazioni fiscali scenderebbero di 4 miliardi nel 2016 e di 7 nel 2017. Il totale delle correzioni, nell’arco del biennio, conterebbe, per le tasche degli italiani, per oltre 30 miliardi di euro, 2 punti di Pil. Un vero tsunami. Solo se le previsioni della legge di stabilità si realizzassero, i nuovi salassi verrebbero cancellati e una parte della popolazione, grazie ai circa mille euro di bonus fiscali, resi strutturali, godrebbe di un significativo giovamento. Ma è difficile vedere il bicchiere mezzo pieno, anche perché nell’agenda del governo non sembra esserci traccia di stimoli agli investimenti delle imprese, in cambio di incentivi e decurtazioni fiscali per chi li effettua.