Un aiuto, temporaneo, ai lavoratori dipendenti che si trovano nei territori colpiti dall’alluvione che si è abbattuta nel centro Italia a partire dalla metà di maggio. Lo prevede il decreto approvato dal Consiglio dei Ministri il 23 maggio e dedicato appunto al sostegno alle imprese e ai lavoratori che si trovano nelle aree nelle quali è stato dichiarato lo stato di emergenza: si tratta in tutto di 91 Comuni, divisi tra l’Emilia Romagna (in larga parte) la Toscana e le Marche.
Buste paga più pesanti L’agevolazione riguarda il fatto che tutte le imposte (comprese le addizionali comunali e regionali) e i contributi che sarebbero da versare nel periodo compreso tra il primo maggio e il 31 agosto di quest’anno verranno sospese. Si tratta dunque di un lasso di tempo di 4 mesi, nel corso dei quali le somme dovute all’ente pubblico non verranno cancellate, ma ‘congelate’, in attesa di essere restituite entro il 20 novembre, sempre di quest’anno. Non si tratta dunque di un abbuono, ma di una boccata d’ossigeno pensata con effetto immediato per sostenere chi in questi giorni si vede costretto a sborsare notevoli e impreviste somme di denaro aggiuntive per effettuare lavori urgenti di ripristino all’interno delle abitazioni e per riacquistare mobili, elettrodomestici e in certi casi anche autovetture andate distrutte. Gli importi Le cifre variano ovviamente in base alle diverse retribuzioni lorde: più è alto l’assegno di partenza, maggiore sarà il beneficio temporaneo sui conti correnti. A riguardo il Sole 24 Ore ha effettuato una serie di elaborazioni in base alle quali emerge che mediamente la busta paga per i quattro mesi in questione gioverà di un aumento di circa 400 euro (a fronte di una normale retribuzione netta di circa 1.700 euro). La cifra è però destinata anche superare i 1.400 euro per gli stipendi più alti, che si attestano su importi lordi mensili compresi tra i 4 e i 5.000 euro. Sostegno temporaneo Tutti i lavoratori coinvolti dovranno però muoversi coi piedi di piombo, perché gli importi riconosciuti oggi dovranno essere interamente restituiti a novembre, senza interessi. Al momento è peraltro previsto il versamento in una soluzione compensativa unica, anche se non è escluso che nel prossimo futuro, all’avvicinarsi della data della scadenza, possa essere stabilita pure l’opzione del rimborso rateizzato. Attesa per i contributi alla ricostruzione Un tipo di sostegno simile era stato previsto anche in occasione del terremoto che aveva colpito l’Italia nel 2016: oggi come allora diventa in ogni caso dirimente l’aspetto dei fondi che lo Stato decidere di riconoscere a fondo perduto alle vittime della calamità, sia in relazione all’ammontare degli importi, che dei tempi nei quali verranno concessi. Perché è evidente che non è grazie a un periodo ponte di quattro mesi che si può far fronte in maniera strutturale a danni di decine se non centinaia di migliaia di euro. Aiuti alle imprese Seguendo lo stesso principio, per le aziende che si trovano nei territori alluvionati sono stati sospesi fino al 25 giugno gli adempimenti contabili. Ma anche in questo caso la soluzione non può che essere un palliativo, perché in ballo c’è la ricostruzione di impianti e attrezzature senza i quali svolgere la propria attività sarebbe impossibile.