Roma, 9 gennaio 2025 – No, non c’è una tassa su quella che si chiamava carta o libretto di circolazione, oggi documento unico. La bufala è circolata senza controllo in Rete e sui social. Ma è ‘solo’ la trovata di qualche buontempone, di quelli che hanno infarcito di fake news il Nuovo Codice Della Strada Del Ministro Matteo Salvini, dall’alcol ai farmaci?
Roberto Gianolio, segretario nazionale degli studi di consulenza di Confarca, va oltre e si fa una domanda: “Potrebbe essere una truffa?”. Nessuna certezza ma il dubbio è più che lecito.
La storia per punti
Una ‘catena di Sant’Antonio’ su WhatsApp
Il messaggio – falso- che arriva su WhatsApp è molto dettagliato. “Bisognerà effettuare due pagamenti – c’è scritto -: 13,50 euro per i servizi Aci e 32 euro di imposta bollo, per un totale di 45,50 euro”. Prosegue la comunicazione fasulla: “Naturalmente la procedura è obbligatoria, e il mancato adempimento porta a delle sanzioni amministrative e il (sic) divieto di circolazione del veicolo interessato”, perché “il libretto di circolazione sarà considerato non aggiornato”.
Poi l’ultima sparata: “In conclusione, tale procedura è necessaria ed fondamentale, perché non rispettare tali disposizioni porta a delle multe salate, perché saranno oppositive alle norme vigenti”.
"Documento unico (o carta di circolazione), come funziona davvero”
Ma come funziona davvero? Chiarisce Gianolio al telefono con Quotidiano.net: “La tassa su quello che oggi si chiama documento unico non esiste. Bisogna invece pagare ad esempio per:
- il passaggio di proprietà
- il cambio della targa
- l’immatricolazione di un veicolo
- lo smarrimento o il deterioramento del documento
- la pratica di radiazione
- la pratica di demolizione”.
L'appello di Confarca
Gianolio quindi lancia un invito a tutti gli automobilisti: “Non bisogna abboccare a questa richiesta. Opportuno invece segnalare alla Polizia postale, proprio perché potrebbe nascondere un tentativo di truffa”.
Le bufale sul nuovo codice della strada
Ma le bufale in tema in questo periodo sono fiorite, e hanno accompagnato l’arrivo del nuovo codice della strada. “La più grave che ho sentito – racconta al telefono a Quotidiano.net Nicola Cuciniello, presidente Confarca Napoli – riguarda la patente B. Hanno chiamato anche in associazione convinti che si potesse ottenere per titoli, senza esame. In altre parole convinti che bastasse un certificato medico con attestazione di buona salute.Sì, proprio così. Perché purtroppo sui social le bufale diventano decreto, in un momento”.