Giovedì 19 Dicembre 2024
REDAZIONE ECONOMIA

Tari in bolletta, cosa dice la proposta della Lega che fa infuriare i consumatori

L'emendamento deve essere ancora discusso in Commissione al Senato, ma Codacons e Federconsumatori sono già sul piede di guerra

Un modello F24 per il pagamento della Tari

Roma, 19 dicembre 2018 - Fa discutere l'emendamento sulla Tari in bolletta. Premessa d'obbligo: si tratta di una proposta, depositata dalla Lega qualche giorno fa, che deve ancora essere discussa in commissione Bilancio al Senato. Se ne parlerà contestualmente all'esame del maxi-emendamento alla manovra economica 2019. La misura, così com'è formulata attualmente, coinvolge solo i Comuni in dissesto o pre-dissesto che hanno deliberato un piano di riequilibrio finanziario. Queste amministrazioni, qualora l'emendamento venisse approvato, potranno chiedere alle imprese elettriche di inserire il pagamento della tassa sui rifiuti nella bolletta, così come avviene per il canone Rai. Il versamento degli importi dovuti dovrebbe avenire in sei rate mensili. 

Manovra, pensioni e tasse: tutte le novità nel maxiemendamento del governo

FURIA CONSUMATORI - Di queste ore la durissima reazione delle associazioni a tutela dei consumatori. "Misura assurda che determinerebbe ingiusti danni agli utenti", tuona il Codacons. "È semplicemente assurdo utilizzare la  bolletta della luce come fosse un esattore delle tasse - spiega il presidente Carlo Rienzi - L'inserimento della  Tari nelle fatture dell'energia elettrica non solo non risolverebbe il problema dell'evasione, ma incrementerebbe i casi di morosità spingendo un numero crescente di utenti, specie coloro che versano in situazione di difficoltà economica, a non poter pagare le bollette a causa dei maggiori costi legati all'inserimento della  Tari, subendo peraltro l'interruzione della fornitura elettrica". E aggiunge: "Le famiglie italiane sono già in difficoltà a causa dell'abnorme incremento delle bollette della luce registrato nel 2018 e pari al +11,1% rispetto allo scorso anno".  Per Rienzi "aggiungere alle fatture anche la Tari danneggerebbe in particolar modo le famiglie numerose e i nuclei a reddito basso, ed è una idea che deve essere immediatamente abbandonata dal Governo".

Sulla stessa linea Federconsumatori che bolla l'idea come "semplicemente impensabile". Bene il contrasto all'evasione, spiega l'associazione, "ma la soluzione non è certo quella di aggravare la spesa bimestrale dei cittadini, che già a fatica arrivano a fine mese". E precisa: "In questo modo, invece di pagare due volte l'anno (per un totale di 321,96 Euro annui secondo le stime dell'O.N.F. - Osservatorio Nazionale Federconsumatori, per una famiglia media di 3 persone) i cittadini pagherebbero circa 53,50 Euro in più ogni bimestre, aggravando la spesa già elevata per la bolletta elettrica, su cui già pesano oneri di sistemi insostenibili e rincari elevati".

Prosegue Federconsumatori: "Ci preoccupa, inoltre, la confusione avvenuta in occasione dell'introduzione del Canone Rai in bolletta, con errori, doppi addebiti e addebiti impropri. Alla luce di quanto accaduto non osiamo immaginare cosa potrebbe accadere con una tassa che, tra l'altro, è di competenza comunale ed in passato è già stata interessata da errori (non dimentichiamo la questione della  Tari sulle pertinenze per cui molti cittadini attendono ancora i rimborsi)". E ancora: "Ci chiediamo con che criterio l'azienda venditrice di energia ripartisca tali introiti ai comuni e con quali costi". Quindi conclude sottolineando come l'attuale formulazione dell'emendamento, che riguarderebbe solo i comuni in dissesto o predissesto, potrebbe configurare "alcuni profili di incostituzionalità, alla luce della disparità di trattamento dei cittadini". 

MINISTERO ECONOMIA - "A me piacerebbe ma non so se riusciamo, c'è qualche ritrosia". Lo ha detto il viceministro all'Economia, Massimo Garavaglia, a margine dei lavori della Commissione Bilancio sulla manovra, a proposito di un emendamento della Lega per portare in bolletta la Tari (tassa rifiuti) nei comuni in dissesto, al fine di razionalizzare e semplificare la riscossione, con meno moduli da portare agli sportelli dei pagamenti. Una misura "che aiuterebbe anche quei comuni, visto che vanno in dissesto perché non si pagano le imposte".