Roma 4 aprile 2024 – Il tanto sospirato taglio dei tassi della Bce, che darebbe ossigeno a famiglie e imprese che hanno contratto mutui e prestiti parrebbe essere più vicino. A farlo supporre ci sono una serie di fattori, a partire dai contenuti del verbale dell’ultimo vertice, tenutosi a Francoforte, della Banca centrale europea.
I verbali del consiglio direttivo della Bce
“La data per un primo taglio dei tassi comincia ad essere più chiaramente visibile” e “gli argomenti a favore di un taglio si stanno rafforzando”. Lo si legge nelle minute del Consiglio direttivo della Bce del 6-7 marzo. Un verbale che dice, come aveva peraltro dichiarato Ursula Christine Lagarde, presidente della Bce, al termine del vertice che tuttavia in quella data i governatori hanno avuto “consenso sul fatto che sarebbe prematuro discutere un taglio dei tassi in questa occasione (il 6-7 marzo appunto ndr)”. Sono infatti “ancora necessarie pazienza e cautela” sulla discesa dell'inflazione.
Inflazione meglio del previsto
Ora però si sta avvicinando il prossimo Consiglio direttivo (in programma a Francoforte l’11 aprile) e contemporaneamente i dati preliminari dell’Eurostat indicano un’inflazione ulteriormente in discesa nell’Eurozona (intorno al 2,4%) con un calo superiore al previsto ma non ancora quel 2% che sarebbe l’obiettivo della Bce. Infatti per controllare l’inflazione, esplosa anche in Europa nel post Covid, la Banca centrale europea ha operato una politica di rialzo dei tassi di interesse (come indicano le ricette economiche classiche per il contenimento del rialzo dei prezzi).
Taglio dei tassi, c’è una data?
Sarà sufficiente questo perché già dal prossimo Consiglio direttivo della Bce gli economisti e i politici decidano di abbassare i tassi di interesse (tassi attualmente al 4,5% dopo la scelta di lasciarli invariati nell’ultimo vertice) di interesse? Gli esperti e gli economisti pensano di no. Quindi? Quando avverrà? Un po’ tutti concordano che la data utile possa essere quella del 6 giugno, quando si riunirà nuovamente il Consiglio direttivo della Bce a Francoforte.
Ulteriori indizi per giugno
Al direttorio della Bce di marzo "è stato sottolineato che per la riunione di giugno il Consiglio avrà una mole rilevante di dati e informazioni in più, specialmente per le dinamiche salariali. Invece – recita il documento pubblicato oggi dalla stessa Bce – le nuove informazioni disponibili per la riunione di aprile saranno più limitate, rendendo difficile che (il Consiglio) possa essere per allora sufficientemente fiducioso sulla sostenibilità del processo inflazionistico".
Parola d’ordine “prudenza”
Tutti i segnali lasciano dunque pensare che se non in questa finestra, in occasione di quella di giugno, la Bce possa tagliare i tassi. L’impressione è infatti che l’andamento degli indicatori economici, e in particolar modo le aspettative per il futuro, potrebbero già permettere di attuare il taglio già ora, ma che la Banca centrale europea voglia avere (dopo aver stretto per mesi e mesi la cinghia nonostante le critiche piovute da più parti) la certezza di allentare la presa solo nel momento in cui possibili rimbalzi possano innescare (magari im concomitanza di avvenimenti internazionali che possano far schizzare in alto i costi delle materie prime) una nuova spirale inflazionistica, vanificando lo sforzo e i sacrifici richiesti finora a imprese e famiglie. Fino a ottobre 2023 infatti la Bce aveva innalzato i tassi per 10 volte consecutive. Da fine dello scorso anni i tassi sono rimasti bloccati.