Roma, 12 settembre 2024 – Come da previsione: la Bce ha deciso di tagliare il tasso di 25 punti base: quello sui depositi passa da 3,75% a 3,50%, quello sui rifinanziamenti principali, per l'aggiustamento tecnico causato dal nuovo quadro operativo, scende al 3,65% dal 4,25% e per lo stesso motivo il tasso sui prestiti marginali cala a 3,90% dal 4,50%. "Decisione all’unanimità”, ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde in conferenza stampa.
L’effetto sui mutui
Nei giorni scorsi Facile.it aveva calcolato che, con una sforbiciata di 25 punti base e il relativo calo dell’Euribor, il beneficio per la rata di un mutuo medio variabile italiano sarebbe stato di circa 18 euro. Già al rientro dalle vacanze i mutuatari con un tasso variabile potrebbero trovare una piacevole sorpresa; un alleggerimento della rata di settembre di circa 12 euro per un mutuo medio di recente sottoscrizione.
Le prossime valutazioni
Il Consiglio direttivo della Bce informa che "è determinato ad assicurare il ritorno tempestivo dell'inflazione al suo obiettivo del 2% a medio termine. Manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario a conseguire questo fine". Per determinare livello e durata adeguati della restrizione, il Consiglio direttivo "continuerà a seguire un approccio guidato dai dati in base al quale le decisioni vengono definite di volta in volta a ogni riunione". In particolare, le decisioni sui tassi di interesse "saranno basate sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell'inflazione di fondo e dell'intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi".
Le stime sull’inflazione
La Bce del resto conferma la sua stima sull'inflazione nell'area euro per il 2024, mantenendola al 2,5% indicato a giugno. Per il 2025 la stima resta al 2,2% previsto a giugno. La stima rimane al 1,9% di giugno per il 2026. In un comunicato, la Bce spiega che l'inflazione "dovrebbe tornare ad aumentare nell'ultima parte di quest'anno, anche perché i precedenti bruschi ribassi dei prezzi dell'energia non incideranno più sui tassi calcolati sui dodici mesi", e poi "diminuire fino a raggiungere il nostro obiettivo nella seconda metà del prossimo anno".
Le stime sul Pil
L’Eurotower ha rivisto leggermente al ribasso le stime di crescita rispetto alle proiezioni di giugno: il Pil crescerà di 0,8% nel 2024, dell'1,3% nel 2025 e dell'1,5% nel 2026, "principalmente per effetto del minore contributo della domanda interna nei prossimi trimestri". Le condizioni di finanziamento "rimangono restrittive e l'attività economica resta contenuta, di riflesso alla debolezza dei consumi privati e degli investimenti", scrive la Bce. "I rischi per la crescita economica rimangono orientati verso il basso e le previsioni di crescita restano deboli", ha osservato Lagarde. "La guerra ingiustificata della Russia contro l'Ucraina e il tragico conflitto in Medio Oriente costituiscono le principali fonti di rischio geopolitico", ha aggiunto.