Mercoledì 2 Ottobre 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Taglio del cuneo fiscale 2023, la guida agli aumenti in busta paga

Ecco quando e come scatteranno gli aumenti di stipendio in base alle intenzioni del Governo

Buone notizie per i lavoratori dipendenti: da maggio le buste paga potrebbero diventare più pesanti. Una buona notizia soprattutto in un periodo di rincari dei prezzi. Il primo taglio degli onegi contributivi, quello deciso con la manovra del 2023, è scattato per la verità da gennaio e prevede una riduzione del cosiddetto cuneo fiscale, ovvero la differenza fra quello che paga il datore di lavoro a fine mese e quello che percepisce effettivamente il dipendente in busta paga a partire dai 10mila euro di reddito. Ora, da maggio, lo sconto potrebbe raddoppiare. Vediamo come e perché.

Busta paga (Archivio)
Busta paga (Archivio)

I tagli attuali

Attualmente, la riduzione degli oneri contributivi già decisa dall’esecutivo di centrodestra è pari al 3% per i redditi fra 10mila e 25mila euro lordi l’anno e del 2% dai 27.500 fino a 35mila euro. Dopo questa soglia, la riduzione viene di fatto azzerata. Per finanziare questo intervento, già deciso dal governo Draghi e confermato con quale ritocco dall’esecutivo Meloni, la legge di Bilancio ha stanziato 4,2 miliardi di euro, circa 350 milioni al mese. L’intervento coinvolge 13,8 milioni di lavoratori dipendenti, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Non è ancora un intervento strutturale: la riduzione sarà in vigore solo fino al dicembre del 2023. Poi si dovranno trovare nuove risorse per prorogarla.

I nuovi tagli

Nel Documento di Economia e Finanza il governo ha deciso di stanziare altri 3 miliardi di euro per ridurre il cuneo fiscale a partire dalle buste paga di maggio. Di fatto raddoppiando lo stanziamento già previsto dalla legge di Bilancio. Per attuare il taglio dei cuneo fiscale servirà, però, un decreto legge ad hoc che il Consiglio dei ministri dovrebbe approvare entro la fine di aprile. Poi toccherà ai datori di lavoro applicare le nuove regole con gli stipendi in pagamento a fine maggio.

L’effetto sulle buste paga

In attesa dei dettagli del provvidimento si possono fare solo delle ipotesi. Ma, molto probabilmente, l’effetto della nuova misura sul cuneo fiscale sarà quello di un raddoppio degli attuali sconti. Da gennaio, in media, gli aumenti in busta paga si sono attestati fra i 20 e i 40 euro a seconda delle fasce di reddito. Ora, gli importi, potrebbero salire fino a 80 euro, con un incremento su base annua che potrebbe arrivare sui 960 euro. Naturalmente, tutto dipenderà dalle decisioni del governo e, soprattutto, se saranno confermate le attuali fasce di reddito.

L’obiettivo del 5%

Nel programma dell’esecutivo resta, comunque, quello di arrivare entro la fine della legislatura ad un taglio strutturale del cuneo fiscale del 5%, per garantire ai lavoratori un maggiore potere di acquisto e tutelare i salari dall’ondata dell’inflazione. Confindustria, invece, da tempo insiste per uno sgravio complessivo fra i 12 e i 16 miliardi di euro, in grado di garantire ai lavoratori un aumento medio pari ad uno stipendio in più all’anno.