Martedì 16 Luglio 2024
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Economia

Taeg, Tan e Teg: di cosa si tratta e quali sono le differenze

Come scegliere e capire se un mutuo o prestito è conveniente. Una guida ai tassi Tan, Taeg e Teg

Crediti iStock - Taeg, Tan e Teg

Crediti iStock - Taeg, Tan e Teg

Roma, 25 settembre 2023 – Quando si cerca di ottenere un prestito o un mutuo è molto frequente trovarsi a che fare con alcune sigle, come Taeg, Tan e Teg. Si tratta di acronimi che fanno riferimento ai tassi di interesse che verranno applicati sulla somma ottenuta a titolo di prestito e che, dunque, incidono notevolmente sul costo del finanziamento ottenuto.

A tal proposito è bene ricordare che quando ci si rivolge ad una banca o ad un altro istituto per ottenere delle somme in prestito, il contratto sottoscritto prevede che, entro i tempi stabiliti, il contraente risarcisca l’istituto di credito della somma ricevuta con l’aggiunta di interessi. Ecco dunque che la somma tra la cifra ricevuta e gli interessi su di essa applicati contribuiscono a configurare il costo totale del prestito.  

Taeg, Tan e Teg

Appare evidente, dai discorsi fin qui affrontati, che per poter effettuare un confronto tra diverse possibilità di prestito, molta attenzione dovrà essere riservata al tasso d’interesse applicato. Avere una buona conoscenza del Taeg, Tan e Teg, così come delle loro differenze, risulta dunque molto importante in sede di scelta del mutuo o prestito da sottoscrivere.  

Che cos’è il Taeg

Il Taeg fa riferimento al Tasso annuo effettivo globale ed una delle voci più strettamente legate al costo totale di un prestito. Si tratta, in sostanza, di una percentuale che è indicativa di un dato periodo storico nel quale viene effettuato il rimborso delle somme ricevute. Il Taeg viene calcolato basandosi su un criterio che è stabilito dalla legge e tiene conto di tutte le spese accessorie che il debitore dovrà versare. Si tratta, ad esempio, delle costi di istruttoria, di apertura pratica, di gestione e di assicurazione. Proprio questo aspetto rende il Taeg un indicatore molto completo per poter effettuare un confronto tra diverse possibilità di prestito proposte sul mercato. Ai fini del confronto, tuttavia, è necessario che le opzioni presentino le stesse caratteristiche in relazione all’importo e alla durata.  

Che cos’è il Tan

Il Tan, invece, indica il Tasso annuo nominale e fa dunque riferimento ai soli interessi dovuti sul prestito ricevuto, andando ad escludere le spese accessorie. Volendo semplificare la sua definizione, è possibile dire che il Tan ci fornisce l’informazione relativa a quanti soldi in aggiunta dovranno essere versati ogni anno per il denaro che si è ottenuto in prestito da un istituto di credito. Il Tan è espresso da una valore percentuale che deve essere applicato sulla somma ricevuta e, il risultato ottenuto, andrà sommato al totale del prestito.  

Che cos’è il Teg

Un altro parametro da tenere fortemente in considerazione quando si cerca di ottenere un prestito è il Teg, ovvero il Tasso effettivo globale. Si tratta di un parametro che viene indicato dalla Banca d'Italia che rappresenta la soglia massima di interessi che può essere applicata su un prestito o mutuo per evitare che si verifichino episodi di usura (legge 108/96 contro l’usura). Rispetto al Tan e al Taeg, dunque, è un parametro che incide indirettamente sul prestito del richiedente, in quanto tutti gli istituti di credito devono sottostare alla legge nazionale. Questo aspetto rende il Teg un tasso che non può permettere una comparazione tra due prestiti, proprio perché entrambi dovranno agire al di sotto della soglia limite. Anche il Teg, così come il Tan, non tiene conto delle spese accessorie e delle tasse, ma si riferisce solo alla somma degli oneri bancari che dovranno essere sostenuti. Viene espresso anch’esso in percentuale che, annualmente, viene aggiornata dalla Banca d’Italia.  

Le differenze tra Tan, Taeg e Teg

Benché possa sembrare che i tassi fin qui esposti siano tra loro molto simili, è necessario rimarcare le loro profonde differenze. Se è relativamente intuibile notare le distonie tra il Tan e il Taeg, con il primo che non include le spese accessorie e il secondo che invece ingloba molte più voci, è decisamente più complicato farlo con Taeg e Teg. La formula matematica utilizzata per il loro rispettivo calcolo, infatti, è molto simile, ma sono i fattori che la compongono a mutare. Più nel dettaglio nel calcolo del Taeg devono essere considerate anche le imposte e le tasse, che invece sono escluse dal Teg. Potrebbero dunque capitare delle situazioni per le quali ci si trovi di fronte ad un Taeg più alto del Teg (soglia massima anti usura prevista della Banca d’Italia), ma questo non vuol dire per forza vi sia un pratica illegale, proprio in ragione delle maggiori voci che vengono considerate nel Taeg.  

Come scegliere un prestito più vantaggioso

Alla domanda qual è il prestito più vantaggioso non è sempre facile rispondere, in quanto oltre ai tassi andranno considerati altri fattori come la durata e le esigenze specifiche del richiedente. È tuttavia possibile dire che il parametro al quale prestare maggiore attenzione è il Taeg che, includendo anche molte spese accessorie, riesce a fornire un quadro abbastanza completo del costo complessivo del prestito. Ci sono poi altri aspetti che andranno presi in considerazione, come la trasparenza dell’ente creditore e la tipologia di tasso che si intende applicare al mutuo. In tal senso ricordiamo che:

- il tasso fisso prevede l’applicazione di una percentuale che rimane invariata per tutta la durata del prestito e che, a fronte di un valore più alto, evita al debitore di trovarsi di fronte a situazioni impreviste date da un’impennata dei tassi di interesse; - il tasso variabile consiste nell'applicazione di una rata che muta al variare di determinati parametri di riferimento, come l’Euribor o il tasso stabilito dalla Bce. Assumersi questo rischio può portare ad avere un tasso d’interesse di partenza più basso rispetto al fisso, ma il debitore è fortemente esposto alle fluttuazioni del mercato dei tassi, A quanto detto va aggiunto che molto spesso gli istituti di credito offrono ai loro clienti delle soluzioni ibride che prevedono, ad esempio, l’applicazione di un tasso variabile che non può eccedere una soglia limite o che comunque è soggetto a diverse forme di controllo. La scelta sul prestito più vantaggioso, dunque, è sempre fortemente legata alle proprie esigenze, disponibilità e storia creditizia.