Passo dopo passo sembra avvicinarsi un accordo – ancora però in fase di trattativa – per la liberazione di una parte dei 239 ostaggi nelle mani di Hamas e di altre organizzazioni terroristiche della striscia di Gaza. A sostenerlo è stato il Washington Post: "Israele, Hamas e Stati Uniti sono vicine a un accordo preliminare per la liberazione di decine di donne e bambini ostaggi a Gaza in cambio di cinque giorni di pausa nei combattimenti. In base all’accordo, contenuto in sei pagine, tutte le parti si impegnano a congelare le operazioni di combattimento per almeno cinque giorni mentre 50 o più ostaggi vengono rilasciati in gruppi ogni 24 ore".
La tv israeliana N12 ha fornito ulteriori particolari. "Saranno rilasciati 87 ostaggi: 40 bambini, 13 madri e 34 rapiti con passaporto straniero – ha detto alla tv israeliana una fonte araba vicina ad Hamas – in cambio di un cessate il fuoco per cinque giorni, del rilascio di donne e minori prigionieri nelle carceri di Israele e sul cui numero si sta trattando e l’introduzione di una grande quantità di aiuti, compreso carburante, a Gaza". I mediatori qatarioti ci credono. "Le sfide che persistono nei negoziati sono per lo più questioni logistiche, di natura pratica: possiamo superarle", ha dichiarato il premier del Qatar, Mohammed ben Abdelrahman Al-Thani in conferenza stampa a Doha, al fianco dell’Alto rappresentante della Politica estera Ue, Josep Borrell. "L’accordo ha attraversato alti e bassi nelle ultime settimane. Ma penso che tu sappia – ha detto Al-Thani rivolgendosi a Borrell – che ora sono più fiducioso del fatto che siamo abbastanza vicini da raggiungere un accordo che possa riportare le persone a casa".
Ma gli Stati Uniti frenano gli entusiasmi. "Non abbiamo ancora raggiunto un accordo – ha detto la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, Adrienne Watson – ma continuiamo a lavorare duro per arrivarci". "Quello che posso dire in questo momento – ha poi detto il vice consigliere per la sicurezza nazionale di Washington Jonathan Finer parlando con Jake Tapper della Cnn – è che pensiamo di essere più vicini di quanto non lo siamo mai stati da quando questi negoziati sono iniziati settimane fa, che ci sono aree di divergenze e contrasto che sono state ridotte, se non eliminate del tutto. Si tratta di negoziati delicati e per ora non c’è alcun accordo finale in vigore".
Il governo di Israele ancora non ha commentato, ma ieri sera è stata anticipata la riunione del gabinetto di guerra e fonti egiziane hanno rivelato che al Cairo è giunta un delegazione di Tel Aviv per parlare della trattativa per gli ostaggi, nella quale Egitto è mediatore assieme al Qatar. "Siamo fiduciosi sulla possibilità che un numero significativo di ostaggi venga liberato nei prossimi giorni" ha detto l’ambasciatore israeliano negli Stati Uniti, Michael Herzog.
L’esercito israeliano ha pubblicato le immagini riprese il 7 ottobre dalle telecamere di sorveglianza dell’ospedale Al-Shifa di Gaza City. Le immagini registrate tra le 10.42 e le 11.01 del 7 ottobre mostrerebbero i terroristi di Hamas mentre trascinano un ostaggio nepalese e uno thailandese all’interno del nosocomio. Uno dei due è ferito al braccio, l’altro viene trascinato a forza dentro l’ospedale. Il portavoce militare Daniel Hagari ha inoltre riferito che la soldatessa Noa Marciano, dopo essere stata rapita, "è stata uccisa nell’ospedale".
Sempre ieri Idf ha diffuso le immagini di un tunnel lungo 55 metri, trovato a 10 metri di profondità sotto l’ospedale ormai quasi completamente evacuato: restano solo 25 operatori sanitari e 291 pazienti, tra cui 32 bambini in condizioni estremamente critiche, che secondo Idf verranno evacuati entro 72 ore.