Domenica 22 Dicembre 2024
ALESSANDRO DAMATO
Economia

Malan (FdI): "Superbonus, troppi sprechi. La commissione servirà per fare chiarezza"

Il capogruppo rilancia la scelta del Parlamento di indagare sulla misura. I tempi della Manovra? Ormai ci siamo, non c’è rischio di esercizio provvisorio. "Lavoriamo a un accordo equo sul Patto di stabilità. Dopo verrà il Mes"

Roma, 10 dicembre 2023 – “Di fronte alle notizie continue di truffe sui bonus edilizi e al fatto che ancora nel 2024 peserà per 20 miliardi sul bilancio pubblico (ovvero 350 euro per ogni italiano), bisogna fare chiarezza. La legge è stata scritta malissimo e forse applicata anche peggio. È il più grande spreco della storia d’Italia". Il capogruppo di Fratelli d’Italia al Senato Lucio Malan è chiarissimo sulla commissione d’inchiesta sul Superbonus che il suo partito ha annunciato.

Lucio Malan, 63 anni
Lucio Malan, 63 anni

La commissione servirà a indagare sulla misura del governo Conte, prorogata da Draghi?

"Sì, per fare chiarezza sugli eventuali errori e sulle responsabilità. Anche se bisogna dire che per un po’ sembrava che avesse dei costi in qualche modo accettabili rispetto all’impulso che dava all’economia. Si parlava di 50 miliardi, è emerso il triplo. La commissione d’inchiesta servirà a capire come questo sia potuto avvenire".

Ovvero, se le responsabilità del boom dei costi sono in capo a chi ha fatto le previsioni?

"Oppure se l’applicazione è stata sbagliata. Anche Giorgia Meloni all’epoca si disse favorevole alla proroga, ma alla luce di quanto era stato prospettato. Ovvero che il costo fosse contenuto in termini accettabili. Ma se poi costa il quadruplo...".

I conti devono farli i tecnici.

"Ma le decisioni sono politiche. A oggi non conosciamo i meccanismi, e nemmeno se sono state prese delle precauzioni per evitare le truffe più palesi. Nemmeno conosciamo i tempi e i modi in cui sono emersi i costi più esorbitanti. Perciò serve una commissione. E non è l’unica che è costata tanto, sia chiaro".

Si riferisce ai dati dell’Inps, in cui si certifica che lo Stato ha speso 22 miliardi per attivare solo 1.500 contratti di lavoro?

"Esattamente: questo significa che ogni assunzione è costata 22 milioni. Anche questo è un costo spropositato per una misura che era stata presentata come strumento per trovare lavoro alle persone. Poi è stata interpretata, in primis da chi l’ha voluta, come un modo per acquistare consenso: in effetti se il governo ti dà lo stipendio e tu non lavori... Ci mancherebbe che tu non votassi per chi lo propone. Però il risultato è che ha creato squilibri sul mercato del lavoro perché c’è chi ha trovato più conveniente prendere il reddito di cittadinanza che prendere poco di più ma essere costretto a lavorare".

Intanto però la manovra è ancora da approvare. E c’è chi agita lo spettro dell’esercizio provvisorio.

"Lo escludo. La manovra è stata presentata, la commissione Bilancio ha fatto un grande lavoro. Ora arrivano gli emendamenti del governo e siamo pronti a votare in commissione e poi portarla in Aula la settimana successiva. I tempi ci sono".

Cosa pensa un senatore di Fdi dell’italiano Draghi presidente della Commissione Ue?

"Mi pare un po’ prematura come domanda. Prima di tutto le elezioni europee devono ancora svolgersi. E poi mi sembra che da ambienti vicini all’ex premier siano già arrivate delle smentite a quest’ipotesi. In ogni caso un italiano a capo della Commissione sarebbe una bella notizia, ma deve essere compatibile con il risultato delle elezioni e anche con le necessità di cambiamento che noi ricerchiamo a livello europeo".

E il Patto di Stabilità? La firma slitta ancora?

"Va trovato un accordo equo. Sul tema Fdi ritiene che le esperienze dell’austerity non siano state positive. Si è visto con Berlusconi: l’hanno mandato via perché il debito pubblico era al 119%, poi sono arrivati i risanatori e adesso è al 150%. Noi pensiamo che l’economia non possa crescere con le strette sui conti, che poi si riflettono su investimenti e consumi. La politica europea deve essere improntata alla crescita e questo vale anche per il Patto".

Quindi anche per il Mes? Il 14 dicembre doveva andare alla Camera.

"Certamente, anche per il Mes che non può essere discusso separatamente dal Patto di Stabilità. È come se dovessi affittare un appartamento, non sapessi ancora quanto si paga di pigione e quanto durerà il contratto ma adesso dovessi improvvisamente cominciare a discutere del prezzo della luce delle scale. Direi che è più importante conoscere il costo dell’affitto rispetto a quello della luce delle scale".