Sabato 29 Giugno 2024
ANTONIO TROISE
Economia

Superbonus, allarme dell’Ance: "Lavori fermi per sette miliardi"

Brancaccio, presidente dei costruttori: "Bene la direttiva case green, ma servono risorse statali e europee"

Superbonus, allarme dell’Ance: "Lavori fermi per sette miliardi"

Superbonus, allarme dell’Ance: "Lavori fermi per sette miliardi"

Il superbonus avrà anche avuto un prezzo troppo alto per il bilancio pubblico. E potrebbero esserci stati sprechi. Ma la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio, dal palco dell’assemblea annuale dell’associazione dei costruttori, lancia due messaggi molto netti. Il primo, è un riconoscimento pubblico alla maxi-detrazione: grazie a sussidi per l’edilizia l’Italia ha avuto una crescita perfino più alta della Cina, con un aumento del Pil del 12,3%. Il secondo, è un monito: con lo stop repentino al superbonus deciso dal governo ci sono 7 miliardi di lavori già avviati che sono, ora, fermi.

Il rischio è di avere le nostre città invase dagli scheletri di tubi innocenti o di lavori incompiuti. Con gravi ripercussioni "economiche e sociali sulla vita di cittadini e di imprese". I primi effetti si vedono già oggi, con un forte calo degli investimenti del settore delle costruzioni: secondo le stime presentate ieri dall’associazione, nonostante un 2023 e un primo trimestre del 2024 positivi, ci sarà un calo del 7,4%, con una forte flessione (-27%) per le riqualificazioni a cui, però, farà da contraltare un incremento delle opere pubbliche del 20%. Ma attenzione: oggi nelle opere pubbliche, il 90% del numero degli appalti è senza vera concorrenza, che corrisponde in valore al 33% del mercato.

"Fiducia e collaborazione – ha osservato il numero uno dell’Ance – per la prima volta sono state inserite come principi guida del nuovo Codice degli appalti, entrato in vigore un anno fa. Troppo spesso, invece, per esempio nella fase di cantiere, "le proposte dell’impresa, vengono guardate con sospetto, respinte senza motivi, oppure costrette a seguire iter autorizzativi defaticanti. Ecco perchè è necessario apportare al Codice alcune modifiche: le nostre sono già pronte e raccolte per essere consegnate al governo".

Ma ora è arrivato anche il momento di guardare avanti. Archiviato il capitolo superbonus, l’associazione è pronta a cogliere la nuova sfida della direttiva delle case green, "opportunamente" modificata grazie al contributo italiano. Per cogliere le opportunità servono ovviamente risorse, l’Ue e lo Stato devono fare la loro parte. Ma, conclude la Brancaccio, i vantaggi saranno enormi per tutti in termini di sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Una casa meno inquinante potrà far risparmiare fino alla metà della bolletta".