Lunedì 18 Novembre 2024
MONICA PIERACCINI
Economia

Superbonus e bonus edilizi 2024, nuova stretta del governo. Cosa cambia

Tra le novità del decreto: stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura, richiesta una comunicazione preventiva per chi decide di usufruire dei bonus edilizi

Roma, 27 marzo 2024 – Stop a ogni tipo di sconto in fattura e cessione del credito, via la remissione in bonis. Preoccupato per i “gravi effetti sulla finanza pubblica”, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti ha di nuovo messo mano al Superbonus (e agli altri bonus edilizi), con un decreto d'urgenza approvato ieri dal consiglio dei ministri, che prevede, tra l’altro, lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura e l’introduzione di una comunicazione preventiva che deve essere presentata dai contribuenti che decidono di avvalersi dei bonus edilizi. Ecco, in dettaglio, cosa cambia per cittadini e imprese. 

Superbonus e bonus edilizi 2024, le novità
Superbonus e bonus edilizi 2024, le novità

Cessione del credito e sconto in fattura

Alcuni bonus edilizi, come quelli per l’eliminazione delle barriere architettoniche e il sisambonus prevedevano ancora la possibilità di cedere il credito e chiedere lo sconto in fattura. Questa possibilità è stata cancellata. Unica forma di recupero di quanto speso, secondo la percentuale prevista per i vari bonus 2024, resta la detrazione fiscale.

Remissione in bonis

Anche la cosiddetta ‘remissione in bonis' viene eliminata. Addio, dunque, alla possibilità per il contribuente di presentare in ritardo, entro il 15 ottobre 2024, la documentazione richiesta per accedere ai bonus edilizi, previo pagamento di una piccola sanzione. Il termine ultimo per caricare i documenti è ora il 4 aprile 2024.

Credito d'imposta

Il credito d'imposta accumulato con interventi che rientrano nei bonus edilizi sarà compensato prima con i debiti già accertati con il fisco. Al fine, infatti, “di evitare – si legge nella nota del governo – la fruizione dei bonus edilizi anche da parte dei soggetti che hanno debiti nei confronti dell’erario, come già previsto nel nostro ordinamento in altri casi, si dispone la sospensione, fino a concorrenza di quanto dovuto, dell’utilizzabilità dei crediti di imposta inerenti i bonus edilizi in presenza di iscrizioni a ruolo o carichi affidati agli agenti della riscossione relativi imposte erariali nonché ad atti emessi dall’Agenzia delle entrate per importi complessivamente superiori a 10mila euro, se scaduti i termini di pagamento e purché non siano in essere provvedimenti di sospensione o non siano in corso piani di rateazione per i quali non sia intervenuta decadenza».

Introdotta la dichiarazione preventiva

Il contribuente deve comunicare l'intenzione di accedere ad uno dei bonus edilizi prima che inizino i lavori, nella fase di progettazione. Questo per evitare, ha spiegato il ministro Giorgetti, che lo Stato venga a conoscenza dei crediti solo quando le fatture vengono caricate sull’apposita piattaforma dell'Agenzia delle entrate. Chi non presenta la dichiarazione (o comunicazione) preventiva rischia una sanzione di 10mila euro, mentre per i nuovi interventi è prevista la decadenza dall’agevolazione fiscale.

Agevolazione Ace

Il governo ha deciso di limitare la cessione del credito d'imposta Ace, Aiuto alla crescita economica, per le imprese perché, ha spiegato il ministro, «abbiamo cominciato a notare un utilizzo fraudolento della medesima». In particolare, il decreto prevede la riduzione a una della possibilità di cessione, l'estensione della responsabilità solidale del cessionario alle ipotesi di concorso nella violazione e il rafforzamento dei controlli preventivi in materia di operazioni sospette.