Roma, 18 febbraio 20223 - Che cosa succede per chi ha avviato i lavori? E che cosa rischia chi ha già deliberato gli interventi di ristrutturazione? Si potranno recuperare i soldi già investiti? Sono tante le domande che frullano nella testa dei condomini e dei proprietari di immobili il giorno dopo la frenata sul superbonus decisa dal governo. Cerchiamo di chiarire alcune delle questioni aperte.
Superbonus, ecco quanto è costato allo Stato (finora) regione per regione
Superbonus e altri sgravi, per chi restano cessione del credito e sconto in fattura
Superbonus, Meloni: "Costato 2.000 euro a ogni italiano"
Superbonus addio: giusto o sbagliato? Le ragioni dei pro e quelle dei contro
Cosa cambia
CHE SUCCEDE ORA?
Non dovrebbe esserci una variazione significativa delle condizioni di mercato. Le banche avevano già impegnato tutta la loro tax capacity. Difatti il blocco delle cessioni riguarda gli interventi futuri. Nei prossimi mesi potrebbe invece aprirsi un dibattito serio sulla riforma dei bonus fiscali e sulla possibilità di poter utilizzare gli strumenti dello sconto in fattura e della cessione del credito (indispensabili per il raggiungimento degli obiettivi che verranno imposti dalla direttiva europea sulle case green).
COSA SUCCEDE A CHI HA APPENA AVVIATO I LAVORI?
Per i soggetti che hanno depositato il titolo abilitativo entro il 16 febbraio nulla cambia. Potranno esercitare l’opzione per la cessione del credito o per lo sconto in fattura. Per chi non ha ancora presentato la Cilas non ci sarà la possibilità di cedere il credito . Chi non ha depositato il titolo abilitativo entro il 16 febbraio, potrà detrarre le spese sostenute per l’intervento ma non optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.
BANCHE E CADUTA DELLA RESPONSABILITÀ COSA CAMBIA?
La limitazione della responsabilità in solido ai casi di dolo o colpa grave era già presente prima della pubblicazione del Decreto legge. Si è solo definito un set documentale che, se presente, garantisce il cessionario dalla contestazione dell’Agenzia delle Entrate, cosa che andava fatta nel 2020 non a fine incentivo. In ogni caso la legge non protegge dai sequestri dei crediti da parte dell’autorità giudiziaria in caso di frode. Quindi ad oggi solo le banche che hanno potenziato i loro sistemi di controllo integrativi rispetto a quanto previsto dalla norma e dall’Agenzia delle entrate (come ad esempio registrazioni video, foto geolocalizzate e ispezioni in cantiere), finalizzati alla verifica della realizzazione delle opere edilizie, non corrono il rischio di un sequestro impeditivo.
DOVRÒ PAGARE I LAVORI CALERANNO I PREZZI DELLE MATERIE PRIME?
Sicuramente è difficile ipotizzare un calo dei prezzi delle materie prime nel breve termine. Come anticipato, il blocco delle cessioni riguarda gli interventi futuri. Ci sono ancora tutti gli interventi con Cilas depositata da portare a termine.
QUALI BONUS RIMANGONO PER RISTRUTTURARE CASA?
Per il momento restano validi tutti i bonus presenti ad oggi, con la differenza che non si potrà optare per lo sconto in fattura o per la cessione del credito. Resta il bonus ristrutturazioni del 50% per i lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria, per un importo fino a 96mila euro di spesa per ogni immobile, da detrarre in dichiarazione Irpef in 10 anni. In alternativa, fino al 31 Dicembre 2024 si potrà usufruire della cessione del credito o dello sconto in fattura. Confermato anche l’ecobonus e il bonus facciate con sconti che oscillano dal 50% sino all’85% e con tetti di spesa diversi in base alla tipologia di intervento. Chi deve ristrutturare casa potrà anche utilizzare il bonus mobili ed elettrodomestici. Resta infine in vigore fino al 2024 il bonus verde.