Lunedì 11 Novembre 2024
LUCA RAVAGLIA
Economia

Superbonus 110. Proroga, sal, condomini: le ultime notizie e l’emendamento alla manovra

La questione è però tutt’altro che semplice, perché nel frattempo dal Mef è arrivata la conferma dell’intenzione di non concedere altri prolungamenti. L’opzione potrebbe essere quella di uno Stato di avanzamento dei lavori al 31 dicembre

Superbonus, lavori edili (Ansa)

Superbonus, lavori edili (Ansa)

Roma, 12 dicembre 2023 – La porta, più che una porta è una fessura. Una fessura dalla quale si sta cercando di far passare, nell’arco di pochissimo tempo, la fetta più ampia possibile di 13 miliardi di euro: l’ammontare dei lavori di ristrutturazione ancora in corso nei condomini italiani.

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Il superbonus edilizio avrà un’appendice? E di quale entità?

In queste ore si sta giocando l’ennesima partita politica relativa a una delle norme più discusse (ma anche più utilizzate dagli italiani) negli ultimi anni, quella relativa alle maxi agevolazioni nell’ambito delle ristrutturazioni edilizie. La piega nella quale si è insinuata la questione è quella dell’emendamento alla legge di Bilancio legato alle infrastrutture: a spingere in questa direzione è in particolare Forza Italia, col capogruppo in commissione Bilancio Dario Damiani che in queste ore si era mostrato possibilista, in particolare in relazione a “qualcosa per chiudere qualche stato di avanzamento dei cantieri in maniera non onerosa”.

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I paletti del Mef

La questione è però tutt’altro che semplice, perché nel frattempo dal Ministero dell’Economia e delle Finanze è arrivata la conferma dell’intenzione di non concedere altre proroghe al Superbonus: l’intento dichiarato è infatti quello di non appesantire i conti del 2024 con voci relative a questa maxi agevolazione. Dunque l’unica chance rimasta nelle mani dell’Esecutivo sarebbe quella di far rientrare l’intervento nell’arco del 2023.

Ipotesi sal straordinario

L’opzione sulla quale si sta lavorando riguarda soltanto i condomini e sposta il fulcro dell’intervento non più sulla proroga (appunto) quanto piuttosto sulla possibilità effettuare un ultimo ‘sal’, stato di avanzamento lavori, che vada a comprendere tutti gli interventi residuali effettuati nel 2023. Il nocciolo della questione in effetti sta proprio qui: l’agevolazione fiscale legata al Superbonus si applica infatti soltanto sui ‘sal’ che certificano lavori effettuati e che abbiano un valore di almeno il 30% dell’intervento complessivo. In base a questi parametri e considerando che dal 2024 la norma non sarà più in vigore, molte opere già effettuate rischiano di restare escluse, con evidenti ripercussioni economiche, sia per chi ha commissionato l’intervento, sia per chi lo sta eseguendo.

L’intervento al fotofinish potrebbe riaccendere le speranze e cambiare un’ultima volta le carte in tavola concedendo la possibilità di effettuare un ulteriore ‘sal’ riepilogativo al 31 dicembre che comprenda tutti gli importi rimasti esclusi dal conteggio, a prescindere dalla percentuale corrispondente sul totale dell’investimento. 

In questo modo potrebbe arrivare una boccata d’ossigeno per cittadini e imprese, che allo stesso tempo rispetterebbe il divieto di concedere proroghe sul 2024 ribadito dal Mef. Insomma, la partita è ancora aperta. Ma siamo alla fine dei minuti di recupero.

La data ultima per il sal

L'emendamento che non è oneroso, ha spiegato Guido Liris (FdI), "fissa la possibilità di arrivare ai primi 10 giorni di gennaio 2024 con tutta la documentazione per salvaguardare l'agevolazione sui lavori fatti entro fine anno. Entro quei dieci giorni tutto quello che viene presentato prevederà un abbattimento e una detrazione del 110%.  Una proroga ulteriore sarebbe troppo onerosa. Potrebbe essere utile per il completamento ordinato di alcuni lavori, ma ogni mese che passa costa 4,5 miliardi e non ce lo possiamo permettere". In sostanza, sarebbe possibile arrivare al 12 gennaio 2024 – secondo IlSole24ore – ossia “i 12 giorni successivi consentiti per la trasmissione delle fatture datate 31 dicembre 2023 al Sistema di interscambio (Sdi) delle Entrate, e recuperare al 110% (o al 90%) tutte le spese effettuate nel 2023”.

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