Una novità dopo l’altra. La stretta sul superbonus 110% (e su tutti gli altri bonus edilizi) decisa dal governo giovedì scorso, potrebbe subire nuove modifiche dopo le polemiche che hanno spaccato anche le forze della maggioranza. L’obiettivo è quello di sbloccare almeno i 15 miliardi di crediti incagliati nei forzieri della banche e dare così ossigeno alle imprese edili che hanno anticipato parte dei lavori e che ora rischiano il tracollo finanziario.
Superbonus, le ipotesi in campo
Due, in particolare, le ipotesi sulle quali l’esecutivo sta lavorando: la cartolarizzazione dei crediti o l’uso degli f24 presentati dai contribuenti attraverso le banche. Resta alta la guardia del ministero dell’economia, preoccupato del possibile effetto sul deficit pubblico del superbonus. Ma ecco, in dettaglio, cosa potrebbe cambiare e quali possono essere le novità in arrivo.
Come funziona la cartolarizzazione
E’ uno strumento che al ministero dell’Economia conoscono bene, anche perché è stato già utilizzato per gestire i "crediti" incagliati delle banche. In sostanza, si tratta di trasformare i crediti fiscali maturati dai contribuenti grazie ai lavori di ristrutturazione in appartamenti, villette e immobili, in veri e propri titoli emessi da una società che verrebbe creata ad hoc. Queste obbligazioni sarebbero poi messe sul mercato e vendute ai risparmiatori come un normale titolo di investimento. I crediti, in sostanza, sarebbero dei Btp in miniatura che garantirebbero ai risparmiatori un rendimento. In compenso le banche avrebbero a disposizione nuovi margini fiscali per acquistare nuovi crediti sempre relativi al superbonus.
La formula degli F24
In alternativa alla cartolarizzazione si sta facendo strada un’altra ipotesi per sbloccare i crediti incagliati nelle banche: l’utilizzazione degli F24, vale a dire il modello che deve essere utilizzato da tutti i contribuenti, titolari e non titolari di partita Iva, per il versamento di tributi, contributi e premi. Tale modello viene definito "unificato" perché permette al contribuente di effettuare con un’unica soluzione il pagamento delle somme dovute, compensando con eventuali crediti. Come si sa, buona parte dei contribuenti versa le proprie imposte presentando l’F24 allo sportello delle banche che, poi, girano gli importi, all’Agenzia delle Entrate. L’idea è quella di sbloccare i crediti fiscali congelati nelle banche compensandoli con le somme relative agli F24 dei clienti. Per l’erario, tutto sommato, si tratterebbe solo di una partita di giro. Ma per gli istituti di credito sarebbe un’opportunità importante per avere ulteriori margini di manovra per acquisire nuovi crediti per il Superbonus da parte delle aziende.