Bruxelles, 20 luglio 2020 - E' la proposta messa sul tavolo del negoziato dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, per trovare la quadra sul difficilissmo negoziato relativo al Recovery fund, una delle misure prese per far fronte alla spaventosa crisi economica scatenata dalla pendemia di Coronavirus. Si chiama "super freno di emergenza". Ma cosa è in concreto? Come funziona?
A dire il vero la formulazione non è ancora chiarissima. In sintesi si tratta di un meccanismo di emergenza legato alla governance del Recovery Fund che permetterebbe a qualsiasi Paese di rallentare l'erogazione dei fondi sollevando un'obiezione al Consiglio europeo o all'Ecofin.
Si prevede in particolare, secondo il testo, che "entro tre giorni", verosimilmente dall'approvazione del piano nazionale di ripresa e di resilienza, ci possa essere la richiesta da parte di "uno Stato membro" di sollevare la questione, "senza indugio", portandola "al Consiglio Europeo o all'Ecofin perché la questione sia affrontata in modo soddisfacente".
La formulazione - a dire il vero - è ambigua e tra le due istituzioni c'è differenza: l'Ecofin, che riunisce i ministri delle Finanze dell'Ue, decide principalmente a maggioranza qualificata, tranne che in materia fiscale dove vige l'unanimità; il Consiglio Europeo, viceversa, decide principalmente per consenso, anche se può votare (all'unanimità o a maggioranza qualificata, a seconda dei casi).
In attesa delle decisioni del vertice Ue la bozza è stata definita soddisfacente dal premier olandese Mark Rutte capofila dei cosidd4tti Psesi frugali.