Le condizioni di accesso al credito si stanno inasprendo ulteriormente sia per le famiglie sia per le imprese e, complici i timori per il peggioramento dell’economia e il progressivo rialzo dei tassi, anche la domanda di prestiti segna il passo. Sullo sfondo di una situazione complessivamente molto delicata – i cui contorni sono stati confermati anche dal calo superiore alle stime degli indici Pmi dell’Eurozona, oltreché dalla conferma dell’incertezza internazionale e della debolezza della congiuntura italiana da parte dell’Upb – la Bce si appresta così ad affrontare la riunione mensile di domani con tante variabili da prendere in considerazione ai fini di una decisione sui tassi di interesse. Ma l’esito più probabile sarà quasi certamente quello di una pausa dopo i dieci rialzi consecutivi che hanno portato il costo del denaro al massimo storico del 4,5%. Secondo il Bank Lending Survey di ottobre della Bce, gli standard creditizi delle banche, vale a dire i termini e le condizioni complessivi di approvazione dei finanziamenti, "si sono ulteriormente inaspriti, e più di quanto previsto dalle banche, in tutte le categorie di prestito". Inoltre la domanda di finanziamenti da parte di imprese e famiglie "ha continuato a diminuire fortemente". A pesare su tutto i timori per l’economia e l’elevato livello dei tassi.
Red. Eco.