Giovedì 21 Novembre 2024
GIORGIO COSTA
Economia

Stellantis nella bufera: forte calo per le vendite (-20%) e profondo rosso per Maserati (-60%)

Particolarmente debole il risultato in Nord America

ASSEMBLEA OPERAI CASSAINTEGRATI DELLE CARROZZERIE MIRAFIORI

Gli operai in cassa integrazione protestano a Mirafiori (Ansa)

Roma, 17 ottobre 2024 – Forte calo (-20%) per le vendite di Stellantis (e profondo rosso per Maserati a -60%) nel terzo trimestre 2024 e titolo nuovamente in ribasso intorno all’1% (11,72 euro) e più che dimezzato rispetto ai valori di fine marzo. Particolarmente debole per Stellantis il risultato in Nord America, confermando le difficoltà in quest’area che potrebbe essere una delle cause dell’addio all’ad Carlos Tavares. Venendo ai numeri, per il trimestre terminato il 30 settembre 2024 la società stima 1,148 milioni di consegne, cifra che sintetizza il 20% in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Il calo è risultato maggiore se paragonato a quello delle vendite ai clienti finali nel periodo (-15%), scontando l'impatto temporaneo della transizione del portafoglio prodotti e delle iniziative di riduzione delle scorte presso la rete. "La riduzione riflette le iniziative di riduzione delle scorte nonché gli impatti dei lanci dei nuovi prodotti. Dai progressi su entrambi ci si attende un posizionamento più forte del gruppo per il futuro", si legge in una nota dell’azienda. La previsione arriva dopo il warning lanciato a settembre dalla casa automobilistica circa le sue previsioni di profitti per il 2024, a causa delle condizioni generali in deterioramento, in particolare negli Stati Uniti e in Cina. Tra le varie aree geografiche, il calo maggiore è avvenuto in Nord America dove le consegne sono diminuite di circa 170mila unità, il 36% in meno, a 299mila, di cui oltre 100 mila relative ai tagli alla produzione decisi per ridurre lo stock presso la rete. Sul calo delle consegne, però, secondo Stellantis, ha inciso anche “la contrazione del portafoglio prodotti per la transizione verso le nuove offerte multi-energy con una nuova generazione di prodotti in fase di lancio, iniziando nell’ultima parte del 2024 con la Dodge Charger Daytona e la Jeep Wagoneer S”. In ogni caso, sottolinea la nota del gruppo, le vendite ai clienti finali negli Stati Uniti hanno supportato la crescita della quota di mercato mese su mese nel terzo trimestre dal 7,2% di luglio al 7,9% di agosto e all’8% di settembre, mentre le scorte si sono ridotte di 50mila unità (-11,6%) rispetto alla fine del precedente trimestre. Nell’Europa allargata le consegne dagli stabilimenti sono diminuite di circa 100.000 unità (-17% a 496.000 unità) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, a causa del posticipo del lancio dei modelli basati sulla piattaforma Smart Car, inclusa la Citroen C3, che ha iniziato a essere consegnata alla rete in settembre. La società definisce “robuste” le prospettive per il lancio dei nuovi modelli in Europa con ordini per 50.000 unità per la nuova Citroen C3 e di 80.000 per la nuova Peugeot 3008. Da segnalare il profondo rosso di Maserati le cui consegne sono scese del 60% a 2.100 unità. Consegne invariate nell’aggregazione dei segmenti Sud America, Medio Oriente e Africa, Cina, India e Asia Pacifico, grazie alla crescita in Sud America che ha compensato i cali in Medio Oriente Africa, Cina e India Asia Pacifico. In particolare, sono cresciute del 14% in Sud America a 259.000 unità, sono calate del 30% in Cina, India e Asia Pacifico a 14.000 unità e sono diminuite del 26% in Medio Oriente e Africa a 78.000 unità. Cauti gli analisti finanziari. Secondo Equita Simi nuovi dati evidenziano “un netto rallentamento rispetto al primo semestre (-10%)” e se “un peggioramento era previsto, nel complesso il -20% è inferiore alla nostra idea di trend nel secondo semestre” e questo porterà ad una riduzione di fatturato ed Ebitda. Quindi, la debolezza dei volumi del secondo semestre “non sorprende, ma crea qualche preoccupazione aggiuntiva sul trend dei prezzi nei prossimi trimestri anche se verranno lanciati numerosi nuovi modelli", aggiungono analisti della Sim che su Stellantis mantengono comunque un giudizio hold, con prezzo obiettivo a 15 euro. Il dato sulle consegne “è più debole del previsto”, commentano da Banca Akros, che sul titolo ha una raccomandazione “neutral” e un target price a 12,5 euro. "Il Nord America non è l'unico problema di Stellantis", concludono gli esperti, che evidenziano i "dati deludenti" delle consegne in Europa e Medio Oriente e Africa.