Roma, 15 settembre 2024 – Non si placa la bufera su Stellantis. Mentre l’opposizione chiama il presidente Elkann in Parlamento, il ceo Tavares abbatte il tabù licenziamenti, non escludendo il ricorso a tagli occupazionali per far fronte al calo delle vendite.
Dal Salone dell’Auto di Parigi, Tavares ha chiarito che "la salute finanziaria di Stellantis non passa unicamente dalla soppressione di posti, ma passa attraverso tante altre cose: immaginazione, intelligenza, innovazione. Che è quello che stiamo facendo", ha aggiunto il manager portoghese, garantendo che la soppressione dei posti di lavoro "non è al centro della nostra riflessione strategica". Ma in ogni caso, l’opzione è sul tavolo: "Non scarto nulla" ha risposto a chi gli chiedeva di possibili licenziamenti.
La minaccia, nemmeno troppo velata, arriva con un tempismo quanto meno sospetto: la scorsa settimana, infatti, nell’audizione davanti alle Commissioni Attività produttive della Camera e Industria del Senato, Tavares aveva chiesto ulteriori incentivi senza peraltro presentare alcun piano di sviluppo e di investimenti nel nostro Paese. Ieri si è difeso dal pressing dei giornalisti italiani, replicando che "altri hanno creato il caos e voi chiedete a me di risolvere la situazione e di garantire posti di lavoro. Non sono un mago, sono un essere umano come voi".
Dichiarazioni indigeste sia alla maggioranza sia all’opposizione, che il ceo di Stellantis è riuscito per una volta a mettere d’accordo. L’attacco è partito dalla Lega: "Le ennesime, sconcertanti, dichiarazioni su possibili licenziamenti – si legge in una nota del Carroccio – rendono ancora più urgente e attuale l’operazione verità sui miliardi pubblici incassati da Stellantis. Fiumi di denaro che, per le decisioni del gruppo, hanno prodotto utili per i manager, investimenti all’estero e tagli dolorosi in Italia. È uno scandalo che faremo emergere in tutta la sua grandezza".
Sul fronte del centrosinistra, in una dichiarazione congiunta, i leader Schlein, Conte, Bonelli, Fratoianni e Calenda parlano di "risposte insoddisfacenti" da parte di Tavares e chiamano il presidente John Elkann a spiegare in Parlamento la strategia di Stellantis in Italia. E proprio Elkann, commentando i rumor circolati negli ultimi tempi su una possibile aggregazione con Renault, ha chiarito che il gruppo non sta cercando in alcun modo di consolidarsi attraverso fusioni o acquisizioni.