Sabato 21 Dicembre 2024
ALESSANDRO FARRUGGIA
Economia

Stellantis crede nell’Italia dei motori: "Qui ci sono le eccellenze ingegneristiche"

Esposito guida il Tecnical Center del sud Europa: "Abbiamo i principali progetti elettrificati e innovativi"

Daniele Valerio Esposito guida il “South Europe tecnical center" di Stellantis

Daniele Valerio Esposito guida il “South Europe tecnical center" di Stellantis

Roma, 21 agosto 2024 – L’Italia è uno dei motori della ricerca e dell’innovazione di Stellantis. In una sistema globale tipico di una multinazionale, i centri di ricerca Stellantis nel Belpaese – caratterizzati dalle versione evoluta dello storico Centro ricerche della Fiat – fanno valere il loro know-how per tutti e 14 i brand Stellantis. Ne abbiamo parlato con l’ingegner Daniele Valerio Esposito, che guida il “South Europe tecnical center“ di Torino.

Ingegner Esposito, quanto conta l’innovazione in questo difficile periodo di transizione?

"Moltissimo. L’ingegneria è al centro della trasformazione di Stellantis, è la spina dorsale dell’azienda. E l’Italia, che storicamente ha un centro avanzato come il Crf con più sedi da nord a sud (Torino, Modena, Pomigliano, Trento), e vanta anche collaborazioni con poli universitari di eccellenza come i Politecnici di Torino e Milano e con alcuni fornitori storici, è il centro di competenza ingegneristica per le principali piattaforme e progetti elettrificati di Stellantis".

In dettaglio?

"Andiamo dalle piattaforme Stla large e medium, alla neonata ingegneria per le auto Maserati che ha recentemente lanciato l’architettura elettrica a 800 volt per la Gran Turismo e la Gran Cabio Folgore e l’innovativa Veichle Dinamic Control Module, un fiore all’occhiello dell’ingegneria italiana, un prodotto nato a Modena, che ora è sulle Maserati e sarà esteso a tute le altre piattaforme del gruppo. E poi c’è il Battery Tecnology Center di Mirafiori che è il centro di riferimento mondiale di Stellantis nei test e nello sviluppo delle batterie. E sempre l’Italia è uno dei due centri di competenza per le trasmissioni a doppia frizione elettrificata. Ed è anche uno dei più importanti hub software, e sarà il primo paese a lanciare le nuove piattaforme tecnologiche Stla, oltre ad avere centri di eccellenza ingegneristica come il centro sicurezza e la galleria del vento di Orbassano e il centro prove di Balocco".

Si può quantificare il “peso“ dell’Italia sull’innovazione tecnologica di Stellantis?

"Su 150-160 progetti di ricerca più di cento sono in Italia. Per i veicoli commercializzati in Europa possiamo dire che la leadership ingegneristica è in Italia, in particolare i brand italiani di Stellantis sono coordinati da centri italiani".

Qual è il ruolo dei centri italiani nello sviluppo della guida assistita, uno dei driver del cambiamento dopo l’elettrificazione?

"Centrale, in particolare il centro di prove di Balocco dove si gestisce per tutta l’Europa lo sviluppo dei sistemi di guida assistita il traffico cittadino e le basse velocità, mentre per le autostrade il centro leader è negli Stati Uniti. Oggi, ad esempio, saremo ospiti della società Autostrade al Meeting di Rimini in un panel dove si parlerà di guida autonoma e dell’impegno di Stellantis".

Immagino che voi lavoriate in prospettiva. Non seguite solo la normativa ma cercate di anticiparla per averla poi pronta, la nuova tecnologia, quando è matura e viene autorizzata.

"Assolutamente sì, e questa è la grande sfida di tutti i produttori. Noi cerchiamo di guardare in avanti, per capire quali possono essere le soluzioni tecniche vincenti per far fronte agli obiettivi ambientali che immaginiamo ci saranno nel prossimo futuro" .

In soldoni quanto vale questo impegno?

"È una sfida notevole, per la quale il piano strategico Dare Forward 2030 prevede oltre 50 miliardi di euro di investimenti a livello globale nel prossimo decennio per l’elettrificazione della mobilità e per il raggiungimento dei target del 50% delle vendite Bev (auto interamente elettriche) negli Stati Uniti e del 100% in Italia. L’impegno che l’azienda ha sia nella riconversione delle competenze che dei poli industriali è immane, anche perchè lavoriamo con una tecnologia come quella elettica ancora non pienamente matura e che già sappiamo nei prossimi anni cambierà. Ad esempio, per le batterie, che sono sempre più performanti e con un costo per chilowatt ora più basso. Per Stellantis e tutti gli altri produttori di auto quella tecnologica è una sfida titanica. Ma la strada è tracciata, siamo sempre alla ricerca di nuove tecnologie più performanti, e in questa corsa l’Italia c’è".