Mercoledì 19 Marzo 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Il futuro di Stellantis, le parole di Elkann fanno infuriare la Lega: “Restituisca i miliardi agli italiani”

Il presidente ha illustrato i piani industriali del gruppo nelle fabbriche italiane e ha detto che “Senza Stellantis l’industria automobilistica in Italia sarebbe scomparsa da tempo” e che l’azienda “ha difeso produzione e occupazione”

Il futuro di Stellantis, le parole di Elkann fanno infuriare la Lega: “Restituisca i miliardi agli italiani”

Roma, 19 marzo 2025 – Le parole di John Elkann davanti alle commini di Attività produttive di Camera e Senato. Il futuro di Stellantis in Italia (e non solo). La reazione della Lega che definisce le parole del numero uno di Stellantis “Vergognose”.

"Senza Stellantis non saremmo qui perché l'auto italiana sarebbe già scomparsa da tempo. Negli ultimi 20 anni il mercato domestico è calato del 30%, mentre l'occupazione si è ridotta di circa il 20%. Questo significa che l'azienda ha difeso la produzione e l'occupazione degli stabilimenti del Paese grazie all'export dei marchi italiani, oltre alle Jeep prodotte in Basilicata, alle Dodge in Campania, ai van Citroen, Opel e Peugeot in Abruzzo e più recentemente alle DS a Melfi".

Questo il passaggio che non è piaciuto alla Lega. “Le parole di John Elkann sono l'ennesima, vergognosa presa in giro: il suo gruppo è cresciuto grazie ai soldi degli italiani, italiani che poi ha licenziato per investire e assumere all'estero. E con la geniale idea del 'tutto elettrico' da loro sostenuta, stanno contribuendo a distruggere il settore dell'auto, in Italia e in Europa. Il signor Elkann dovrebbe scusarsi coi lavoratori e restituire i miliardi incassati dal nostro Paese”, ha immediatamente commentato una nota della Lega.

COMMISSIONE CONGIUUNTA ATTIVITA’ PRODUTTIVE
John Elkan, presidente di Stellantis è intervenuto davanti alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato

Ma la relazione di Elkann davanti alle commissioni Attività produttive di Camera e Senato ha tracciato un quadro della situazione dell’automotive in Italia ed Europa e degli sviluppi futuri.

"Al tavolo Stellantis abbiamo preso una serie di impegni nei confronti di tutti gli attori del settore dell`auto. Questi impegni li stiamo realizzando puntualmente".

Gli stabilimenti italiani "sono e saranno dotati di tutte le piattaforme multi-energia di Stellantis per la produzione di autovetture – ha affermato Elkann – STLA Small, Medium e Large, con quest`ultime due già operative a Melfi e Cassino. Inoltre, ad Atessa è installata una piattaforma dedicata ai veicoli commerciali leggeri. Questi investimenti permetteranno agli stabilimenti italiani la massima flessibilità per poter produrre la più ampia gamma di modelli Stellantis e soddisfare i clienti sia in termini di prodotto che di motorizzazioni. Vorrei adesso vedere con voi come abbiamo pensato di inserire queste piattaforme all’interno dei nostri siti produttivi".

A Pomigliano "è stata estesa fino al 2030 l`attuale produzione della Panda Ibrida (la Pandina), a cui seguirà la nuova generazione dello stesso modello – ha ricordato il presidente di Stellantis –sono orgoglioso di ricordare che nel mese di gennaio e febbraio 2025 la Pandina è stata scelta da oltre 25.400 clienti. Con una quota di mercato di circa il 10%, supera da sola tutti i marchi che operano in Italia. Segno del continuo affetto degli italiani per la Pandina. Sempre nello stabilimento Gian Battista Vico sarà installata la nuova piattaforma STLA Small, grazie alla quale è prevista la produzione di due modelli compatti, a partire dal 2028".

A Melfi, "dove abbiamo già installato la piattaforma STLA Medium – ha proseguito – è attualmente in produzione e in fase di lancio la nuova DS N°8. Parallelamente sono iniziate le attività preliminari per la produzione della nuova Jeep Compass (sia elettrica che ibrida) che sarà ordinabile tra poco. Inoltre, dallo stabilimento lucano nel 2026 usciranno anche la nuova Lancia Gamma e la nuova DS N°7. Tutti questi modelli (tranne la DS N°8) saranno anche ibridi. Parliamo di 7 modelli in totale solo in questo stabilimento".

A Cassino, "dove stiamo installando la piattaforma STLA Large – ha aggiunto – oltre all`attuale produzione della Maserati Grecale e delle Alfa Romeo Giulia e Stelvio, saranno prodotte le nuove generazioni di Alfa Romeo Stelvio (che presenteremo a fine anno) e Giulia (nel 2026). Per quanto riguarda Mirafiori, il suo futuro non prevede solamente la produzione dell`attuale Fiat 500 elettrica: tra due settimane partiranno i lavori di adeguamento delle linee di assemblaggio e di lastratura per la Nuova 500 Ibrida, e già a maggio avremo i primi prototipi su cui faremo le attività di sviluppo utili alla messa in produzione. Ce la stiamo mettendo tutta per l’avvio della produzione questo novembre. La 500 ibrida garantirà un incremento dei volumi di produzione, in linea con le richieste del mercato per questo tipo di segmento. A partire dal 2030 verrà inoltre prodotta la nuova generazione della Fiat 500, sempre a Torino".

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Mirafiori, ha poi detto Elkann, "è un importante sito produttivo non solo per l`auto più iconica di Fiat, ma anche per i cambi elettrificati eDCT: con una capacità produttiva installata di 600mila unità, consentono oggi di equipaggiare tutte le motorizzazioni ibride dei tanti modelli prodotti nei nostri stabilimenti in Europa. In futuro ci permetteranno anche di produrre motori ibridi a basse emissioni, inferiore ai 100 grammi di CO2 per km".

A proposito della produzione dei cambi "abbiamo avviato i lavori per l`installazione di una linea produttiva nello stabilimento di Termoli, in Molise, per le auto ibride attualmente in gamma e quelle del futuro - ha aggiunto - come sapete, Stellantis è socio di minoranza di ACC, la quale sta valutando la realizzazione della Giga-Factory a Termoli in base al mercato e dei fattori di competitività. In attesa che ACC renda noto il suo piano, ci siamo mossi in anticipo, affiancando alla produzione di motori termici i cambi per le auto ibride. Un riferimento speciale merita lo stabilimento di Atessa, in Abruzzo: è stata la prima partnership avviata con il gruppo PSA nel lontano 1981, il seme di quello che è oggi il gruppo Stellantis. In questi oltre 40 anni abbiamo prodotto 7 milioni e mezzo di veicoli e rappresenta una delle eccellenze del gruppo a livello mondiale. Oggi il sito abruzzese produce l’intera gamma di veicoli commerciali di grandi dimensioni per i marchi Fiat, Peugeot, Opel e Citroen ed esporta in 75 paesi oltre l`80% della sua produzione. Svolgerà sempre più un ruolo centrale - dal 2027 sarà avviata la produzione di una nuova versione di Large Van. Infine, stiamo lavorando al futuro di Maserati che è indissolubilmente legato all’Italia, a Modena e alla Motor Valley".

"Il nostro settore fra 20 anni produrrà soprattutto automobili elettriche. Cina e Stati Uniti stanno definendo una politica industriale per l'auto, con normative e risorse orientate a raggiungere i loro interessi nazionali. Noi auspichiamo che ciò possa accadere presto anche in Europa. Perché in questo mestiere definire un quadro chiaro è fondamentale per tutti gli attori: costruttori, sindacati, fornitori, concessionari e clienti". "È urgente potenziare l'infrastruttura di ricarica: la mancanza di una solida rete di colonnine scoraggia gli acquirenti di veicoli dall'optare per i modelli elettrici. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, il ritmo di installazione rimane troppo lento e non sufficiente a convincere i clienti a passare all'elettrico. Quasi il 60% di tutte le stazioni di ricarica europee si trova in soli tre Paesi: Germania, Francia e Olanda. In Italia ci sono meno di un terzo delle colonnine installate in Olanda".

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"Nel 2003, quando morì mio nonno Gianni Agnelli, la Fiat Auto fatturava 20 miliardi di euro e ne perdeva due, con i suoi quattro marchi vendeva un milione e settecentomila veicoli, di cui quasi la metà in Italia ed era fuori dalle top ten dei costruttori mondiali. Molti parlavano nel 2004 della Fiat come un'azienda spacciata, fallita, da nazionalizzare. Nonostante la situazione drammatica, la mia famiglia si è assunta la responsabilità di difendere l'azienda e chi ci lavorava, investendo nuove risorse e mettendo le basi del rilancio. Grazie al lavoro delle tante persone della Fiat e con Sergio Marchionne, riuscimmo a risanare l'azienda e soprattutto a darle un ruolo da protagonista nel panorama mondiale dell'automobile".

"L'attenzione data al tema dei dazi è giusta. Ci stiamo preparando a un mondo in cui le regole stanno cambiando. In base a quello che deciderà l'amministrazione Trump sui dazi, avrà un impatto su quello che produciamo in Europa e in Italia e che vendiamo negli Stati Uniti. Il Brasile, per esempio, dove noi siamo forti, ha voluto sviluppare un'industria dell'auto importante e rafforzare le proprie tecnologie. Pensiamo che il mondo si stia orientando a essere più come il Brasile che non come l'Unione europea”.

I produttori automobilistici europei, ha inoltre sottolineato il presidente di Stellantis, "stanno affrontando uno svantaggio strutturale rispetto ai loro concorrenti cinesi, pari al 40% del costo manifatturiero complessivo. In particolare, i prezzi dell'energia di paesi produttori di auto europei risultano 5 volte più alti di quelli cinesi. Bisogna inoltre rammentare che per quanto riguarda una Gigafactory, il consumo di energia necessario è 10 volte superiore a quello di uno stabilimento produttivo di autovetture. Per questa ragione, l’Europa dovrebbe far scendere i prezzi dell’energia a valori competitivi globali e di mantenerli a livelli costanti e prevedibili". "Il costo della batteria ad oggi rappresenta fino al 45% del costo totale del veicolo elettrico – ha aggiunto Elkann – oggi sono attive 263 Gigafactory in tutto il mondo: 214 sono localizzate in Cina, solo 13 in Europa. Le aziende cinesi hanno il primato del mercato, non solo in termini di produzione ma soprattutto di tecnologia. L’impegno della commissione europea di mettere a disposizione 1,8 miliardi di euro con l`Industrial Action Plan per produrre batterie a livello europeo è uno sforzo iniziale ma non sufficiente a colmare il divario con la Cina".

"Non abbiamo riscontrato alcuna novità dall’audizione di John Elkann alla Camera rispetto al piano Italia presentato al Mimit lo scorso 17 dicembre. Purtroppo, i nostri dubbi rimangono sotto ogni punto di vista. I tempi di realizzazione dei nuovi modelli sono troppo lunghi, considerando che non li vedremo prima della fine di quest`anno e nel 2026. Ad oggi per noi restano solo annunci e non ci fanno presagire un futuro prossimo positivo". Così il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella. "I nostri guai – aggiunge – non dipendono esclusivamente dalla transizione all’elettrico, ma dall’assenza della produzione di modelli nei nostri stabilimenti. Per un futuro produttivo solido dei siti italiani è necessario riportare nel nostro Paese la produzione di modelli italiani attualmente fatti all’estero come Lancia, Alfa Romeo e altri. Ci aspettavamo risposte concrete da Elkann sul rilancio del marchio storico di Maserati, che vede la produzione al minimo storico e stabilimenti fermi da mesi come a Modena – prosegue – una soluzione sarebbe la nascita di un polo del lusso Ferrari-Maserati che valorizzerebbe le rispettive caratteristiche qualitative e di mercato, permettendo di salvaguardare tutti i posti di lavoro e un settore strategico per la nostra economia. Ferrari ha tutte le professionalità e gli strumenti per salvare e rilanciare Maserati e porre le basi per un futuro migliore di intere comunità, a partire da Modena, dove i lavoratori stanno subendo inaccettabili umiliazioni". Palombella aggiunge che "l’indotto, su cui non sono arrivate risposte adeguate, è in grande sofferenza e l`internalizzazione delle attività da parte di Stellantis ha già messo a rischio molte aziende e migliaia di lavoratori e questo per noi è inaccettabile. Non possiamo continuare a gestire la situazione con cassa integrazione e contratti di solidarietà. Siamo realisti - conclude - e gli annunci non risolvono le nostre preoccupazioni sul futuro. Fino a quando le parole non si tradurranno in fatti concreti, con l’avvio delle produzioni e la piena occupazione, continueremo a incalzare Stellantis e il Governo".