Roma, 5 dicembre 2024 – Il successore di Carlos Tavares nel ruolo di Ceo di Stellantis sarà nominato entro la prima metà del 2025 ma il Cda del gruppo automobilistico si sta già muovendo per individuarlo. Quanto basta per innescare il toto-nomine che già da qualche tempo si era scatenato sul possibile successore del manager portoghese, a partire da Luca De Meo, amministratore delegato della Renault, ma anche con nomi interni come quello di Olivier Francois, già ceo di Fiat e global chief marketing officer di Stellantis.
Tra i nomi in lizza per la successione ci sono il manager francese Maxime Picat, responsabile acquisti e qualità fornitori di Stellantis, e Antonio Filosa, responsabile America per Chrysler, Dodge, Jeep, Ram. Il manager italiano è entrato a far parte del Gruppo Fiat nel 1999 e ha ricoperto diversi ruoli, in particolare in America Latina, diventando responsabile di Fiat Chrysler nella regione dal 2018. Ha poi ricoperto il ruolo di Ceo di Stellantis per il Sud America prima di essere nominato responsabile globale del marchio Jeep nel 2023. In lizza ci sarebbe anche Jean-Philippe Imparato che oggi è responsabile di Stellantis in Europa.
Tra i nomi esterni alla holding il più quotato, in queste ore, è quello dell’italiano Luca Maestri, già vicepresidente e direttore finanziario uscente di Apple. Nato a Roma nel 1963, grande tifoso della Juventus, Maestri si è dimesso lo scorso agosto dal colosso fondato da Steve Jobs e dovrebbe occupare la sua nuova posizione all’inizio del 2025, concluso il periodo di preavviso per la fine del passato rapporto di lavoro. Maestri è stato negli ultimi anni uno degli italiani più in vista nel mondo economico. In un discorso al Consolato italiano di New York, ha così definito Apple: “È un po’ come appartenere a un esercito e, allo stesso tempo, a un monastero. Esercito poiché, per sviluppare e produrre device complessi con parti di diversa provenienza che vanno consegnati tempestivamente ovunque nel mondo, ci vuole una disciplina ferrea. Monastero perché in Apple l’ego lo devi mettere da parte: qui contano i valori comuni, il lavoro del team, l’armonia del gruppo”.
Il manager ha frequentato il liceo classico, si è laureato in economia alla Luiss Guido Carli di Roma, master in science of management alla Boston University. A 26 anni ha lasciato l’Italia. Inizia la sua carriera a General Motors diventandone il direttore finanziario e occupandosi in particolare delle operazioni in Europa e America Latina e occupandosi poi della joint venture con Fiat. Passa poi a Nokia Siemens Networks, a Xerox e infine, nel 2013, entra in Apple come vicepresidente delle Finanze. Dopo oltre un decennio nel quale ha custodito i conti di Apple, Maestri l’estate scorsa ha deciso il passo indietro.
È stato uno dei più fidati consiglieri del Ceo Tim Cook. Che lo ha descritto come “un partner straordinario nel gestire Apple con una prospettiva a lungo termine“. Durante il suo mandato la società con sede a Cupertino in California è entrato a far parte del ristretto gruppo di quelle che possono vantare un valore superiore ai tremila miliardi, con il prezzo delle azioni che è passato dai circa 20 dollari del 2014 ai circa 229 dollari di oggi.