C’è l’accordo quadro per le uscite volontarie incentivate dei dipendenti di Stellantis in Italia. Ma la Fiom non firma l’intesa: le dimissioni "non sono compensate dall’assunzione di giovani che darebbero un’importante prospettiva per il futuro", è la critica del sindacato metalmeccanico della Cgil. Nel frattempo, su indicazione di Adolfo Urso, sono stati convocati i primi due tavoli al ministero delle Imprese e del made in Italy, per analizzare la situazione dei principali stabilimenti italiani: il 2 aprile tocca a Melfi, il 3 aprile a Mirafiori. Dagli Stati Uniti, invece, arriva la notizia, riportata dal Wall Street Journal, che Stellantis sta licenziando circa 400 dipendenti, principalmente nelle divisioni software e ingegneria. In Italia l’accordo sulle uscite volontarie riguarda i dipendenti vicini alla pensione e quelli che vogliono lasciare Stellantis volontariamente. Il documento è il riferimento per "le intese – spiega l’azienda – che saranno realizzate nelle prossime settimane nelle diverse realtà aziendali, finalizzate ad adeguare i livelli occupazionali ai cambiamenti dei processi aziendali". La riduzione del personale, fa notare Stellantis, "rientra nell’ambito delle iniziative attuate per affrontare gli effetti del processo di transizione energetica e tecnologica in corsa che sta interessando il settore automotive in tutti i suoi aspetti, compresi quelli occupazionali".
EconomiaStellantis, accordo sulle uscite volontarie