Roma, 9 ottobre 2023 – Come può un robot afferrare oggetti in situazioni versatili, anche straordinarie, siano esse sulla terra o sullo spazio? A fornire una risposta è l’invenzione creata da Adaptronics, la startup italiana nata dalla mente di Lorenzo Agostini e Camilla Conti, diventati celebri nel mondo della robotica e della scienza per aver inventato i polpastrelli dei robot.
Il principio dell’elettroadesione
Questa innovazione tecnologica e scientifica si basa sul principio dell’elettroadesione, lo stesso per cui, strofinando un palloncino sui capelli, questo vi rimane attaccato. Il team di ricercatori dell’azienda ha sviluppato una speciale pellicola composta da materiali polimerici, che permette di ottenere un effetto elettroadesivo: il risultato è un film sottilissimo, dallo spessore inferiore a 0,5 mm, che diventa adesivo quando attivato elettricamente. Con due "patch" simili a carte di credito, il robot può sollevare fino a venti chilogrammi. Inoltre, la forza di presa può essere facilmente regolata aumentando la superficie di contatto.
Settori d’intervento: dalla terra allo spazio
“La nostra tecnologia si può applicare come un polpastrello sulle mani dei robot in modo tale da semplificare la presa e gli spostamenti di un oggetto in vari ambiti come quello industriale, quello dello smistamento in magazzino oppure quello delle consegne dell’ultimo miglio - commenta Lorenzo Agostini, fondatore della startup -. Impieghiamo una forza elettrostatica che riesce ad agevolare tutte le operazioni senza compressioni che rovinino ciò che si sposta, con un occhio rivolto alla sostenibilità dal momento che sfruttiamo un principio elettrostatico altamente efficiente energeticamente. Tale principio, inoltre, funziona anche nello spazio e questo ci dà un vantaggio in termini di competitività in questo settore.
Un’azienda in espansione
Una tecnologia, quindi, che rivoluzionerà l'automazione industriale e permetterà lo sviluppo di mercati fondamentali per l'economia spaziale, come i servizi in orbita ai satelliti, il riciclo e manifattura direttamente in orbita, oltre alla cattura di detriti spaziali. “Oggi vogliamo validare la tecnologia spaziale ed entro il 2025 vogliamo raccogliere un aumento di capitale per scalarla. A oggi, in poco più di due anni, già sette persone lavorano in Adaptronics, ma stiamo cercando per assumerne altre quattro".
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