Lunedì 23 Dicembre 2024
ANTONIO PETRUCCI
Economia

La spesa culturale degli italiani: si spende poco in musica, sì ai weekend nelle città d’arte

I dati di Impresa Cultura Italia-Confcommercio

Film su Netflix - Crediti iStock Photo

Film su Netflix - Crediti iStock Photo

Roma, 8 novembre 2024 – La forbice fra Nord e Sud aumenta, e aumenta anche la spesa media generale degli italiani, in tema di cultura e intrattenimento. In alcuni settori come la musica si tende a spendere poco, mentre affascinano e attirano i weekend culturali e i viaggi enogastronomici. Sono queste alcune delle evidenze dello studio sui consumi culturali degli italiani, realizzato da Impresa Cultura Italia, con la collaborazione di Swg.

I dati dello studio nel pensiero di Carlo Fontana

Rispetto al 2023, la spesa di settembre è passata da 83,20 euro a 94,60 euro, dunque in aumento, anche se non in tutte le aree del Paese. "Il divario tra chi può permettersi di spendere cultura e chi non ha questa possibilità continua ad ampliarsi. I dati del nostro Osservatorio mettono in luce l'importanza di promuovere politiche che favoriscano l’accesso alla cultura e misure come la detrazione delle spese legate ai consumi culturali. Come abbiamo più volte sostenuto - sottolinea Carlo Fontana, Presidente di Impresa Cultura Italia-Confcommercio- l'introduzione di una detrazione di questo tipo non solo incentiverebbe la partecipazione culturale, restituendo parte dei costi sostenuti, ma consentirebbe di recuperare una platea di consumatori con minori capacità di spesa, con l’effetto di rafforzare la stessa filiera culturale e creativa e sostenere così lo sviluppo economico e sociale delle comunità. Occorre ridurre la forbice tra Nord e Sud, dove le disparità sono particolarmente evidenti sia nella spesa per la cultura che nell'offerta stessa che per essere percepita di valore, deve essere su misura e considerare gli interessi che cambiano tra le diverse generazioni". I dati di settembre 2024 mostrano un calo dei consumatori ma anche un aumento della spesa media, con la conseguenza che la cultura appare sempre più un bene di lusso. Ad allontanare le persone vi è la percezione di un’offerta in alcune aree del Paese non considerata di livello, come al Sud e nelle Isole, o l'assenza di determinate offerte culturali in alcune aree geografiche.

L’analisi settore per settore

Per alcuni settori, gli appassionati decidono di non spendere, come la musica, con ben il 71% di chi la ascolta che non ha speso denaro, mentre nel cinema solo l’11% degli intervistati ha preferito evitare di vedere film a pagamento, e il 10% del campione si è detto pronto a spendere parte del proprio budget per l’entertainment. Si assesta la quota di lettori di libri cartacei e cala la lettura dei quotidiani. Dal 2021 al 2024 la lettura di libri cartacei ha guadagnato sei punti percentuali, passando dal 69% al 75%. Forti differenze comportamentali si registrano in base all’età, con gli over 55 che amano Opera e balletto, e i giovani orientati verso eventi all’aperto o musei permanenti.

I weekend culturali il regalo ideale

Un italiano su tre si è detto molto contento all’idea di regalare a chi ama un weekend culturale o di riceverlo in dono, con l’offerta culturale valutata positivamente nelle città in cui è presente, ma con un giudizio in leggero calo rispetto al 2023, tranne che per i festival letterari e gli eventi all’aperto o in teatri con la presenza di personaggi del mondo della cultura. Le iniziative culturali estive si sono rivelate, tuttavia, un importante attrattore per la scelta delle mete vacanziere e sono state riconosciute come mezzo per promuovere il turismo locale e sostenere l’economia dei territori. In particolare, la “vacanza ideale” per ben il 43% coniuga natura e cultura offrendo momenti divertenti, relax all’aperto ed esperienze enogastronomiche.