NEI PROSSIMI ANNI la grande partita della sostenibilità si giocherà, in gran parte, nelle nostre città. Perché la rivoluzione verde non è solo economia circolare e tutela del pianeta, finanza green e innovazione sostenibile della manifattura. I dati di consumo delle risorse naturali indicano che sarà decisiva, sempre di più, la capacità (o meno) di costruttori, architetti, urbanisti e amministratori locali di progettare e realizzare edifici innovativi in grado di rispondere alle sfide poste dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Basti pensare che le città occupano soltanto il 2 per cento della superficie terrestre, ma sono responsabili di circa il 75 per cento delle emissioni globali di gas serra.
L’Italia gioca nella serie A del campionato delle nuove città sostenibili. Insieme a Madrid, Stoccolma, Francoforte e Istanbul, infatti, nella "top five" europea delle città che vantano oggi il maggior numero di edifici sostenibili in Europa c’è sicuramente Milano. Tra gli esempi più recenti la Torre Unipol, attualmente in costruzione in via Melchiorre Gioia, che sarà una delle nuove architetture caratterizzanti dello skyline milanese. La forma ellittica della torre, che raggiungerà un’altezza di quasi 120 metri con una superficie totale di 31mila metri quadrati, permetterà all’edificio di inserirsi in un contesto già fortemente costruito. All’interno un grande atrio di 75 metri di altezza fungerà da accesso principale e da spazio di moderazione climatica, in grado di sfruttare l’esposizione al sole come opportunità energetica. Meritano almeno una citazione anche la sede italiana di Deloitte, certificata LEED Platinum e Well Gold (riconoscimenti concessi agli edifici più performanti nel risparmio energetico), The Sign, l’innovativo business district di Covivio, e il progetto di riqualificazione di via Brisa 5. Ma il "padre" indiscusso di questa nuova genìa è il Bosco Verticale di Stefano Boeri, il grattacielo più ecologico di Milano, che ben 8 anni fa veniva inaugurato nella suggestiva cornice del quartiere Isola. Oggi è uno degli edifici più fotografati al mondo: capace di racchiudere 21.000 piante, rappresenta il simbolo della nuova battaglia urbana contro anidride carbonica e polveri sottili. Ma non c’è solo Milano in campo in questa partita, e la nuova edilizia sostenibile non riguarda soltanto gli edifici residenziali.
Un esempio molto innovativo è il Kindergarten di Guastalla, nel cuore della bassa padana in provincia di Reggio Emilia: un nuovo concept di asilo nido posizionato, non a caso, nella terra che ha dato origine al modello educativo noto in tutto il mondo come "Reggio Approach". Una struttura innovativa pensata per stimolare l’interazione dei bambini, secondo una visione pedagogica che ispira tutto il costruito, dalla distribuzione delle aree didattiche alla scelta dei materiali, sino all’integrazione tra ambiente interno ed esterno. Per realizzarla sono stati utilizzati solo materiali naturali o riciclati, a basso impatto ambientale. In particolare – ad eccezione delle fondazioni di cemento armato – la struttura portante è costituita da telai di legno lamellare, l’isolamento proviene da telai in legno e sia la raccolta dell’acqua piovana sia l’impianto fotovoltaico sul tetto consentono di ottenere la riduzione energetica della scuola. Attualmente l’istituto ospita quasi 120 bambini fino a 3 anni. Anche sul fronte delle architetture d’impresa, si stanno moltiplicando in Italia esempi di progetti all’avanguardia. Molto interessante è, ad esempio, il Campus Lago di Padova che di recente ha consentito all’omonima azienda di espandere il suo quartiere generale.
[email protected] @FFDelzio