Nello Spazio nascono e si sviluppano molte delle tecnologie e dei servizi che usiamo tutti i giorni: dalla televisione alle previsioni del tempo, dall’accesso a internet in aree remote, alla guida assistita tramite mappe satellitari ultra-precise. Sempre dallo Spazio è possibile osservare fenomeni e vedere cose altrimenti impossibili, come i movimenti delle ’isole di plastica’ negli oceani o l’intensità dei venti spaziali da zero a 30mila metri di altezza, fino a fotografare la luce di una stella che brillava 12,9 miliardi di anni fa: poche centinaia di milioni di anni dopo che il Big Bang aveva dato origine all’universo.
Applicazioni che il progresso scientifico ha reso possibile grazie a tecnologie come quelle realizzate da Leonardo per la costellazione europea Copernicus o per il satellite dell’Agenzia Spaziale Europea Aeolus, contribuendo in modo determinante allo studio sui cambiamenti climatici, il riscaldamento globale e l’inquinamento atmosferico.
L’osservazione della Terra dallo Spazio sta rivoluzionando il nostro modo di vivere, perché ci aiuta a comprendere meglio i fenomeni che ci circondano e a cambiare i nostri comportamenti. I satelliti non ci forniscono soltanto una visione globale, ma anche locale del nostro pianeta, aiutando ad accrescere la sicurezza delle persone e la protezione del territorio. Ne è un esempio la piattaforma di monitoraggio e controllo X-2030, realizzata da Leonardo anche a supporto degli interventi di protezione civile, in caso di calamità naturali, manifestazioni sportive o cortei, e operazioni di polizia per gestire l’ordine pubblico, sia in situazioni di normalità che di emergenza. Una soluzione progettata sin dall’inizio per resistere a minacce cyber, che sfrutta tecnologie digitali avanzate, quali intelligenza artificiale, cloud, supercalcolo, algoritmi di deep learning e video analytics, per fornire in tempo reale un quadro completo della situazione e supportare le decisioni da prendere. Il vantaggio deriva dalla capacità di calcolo e rielaborazione delle informazioni raccolte dalla piattaforma, a prescindere da quale sia la fonte: un satellite, un drone, un sensore sul campo, o una banca dati esistente o le comunicazioni scambiate via social media. Il risultato sono servizi e soluzioni applicative per la sicurezza e il monitoraggio del territorio naturale e urbano, la Difesa, l’intelligence, i trasporti, l’agricoltura. Su tutte queste tecnologie c’è una forte impronta italiana.
Leonardo è la principale industria high tech che guida una filiera spaziale d’eccellenza e realizza strumenti e servizi di global monitoring riconosciuti e apprezzati in tutto il mondo. Dai suoi stabilimenti escono gli orologi atomici che consentono a Galileo di essere oggi il più preciso sistema di localizzazione e navigazione satellitare a livello globale, al servizio di oltre due miliardi di persone. L’azienda realizza anche il sensore iperspettrale più potente mai prodotto, a bordo della missione Prisma dell’Agenzia Spaziale Italiana, in grado di distinguere la composizione chimico-fisica di un’area o di un oggetto, individuando i materiali di cui è composto da oltre 600 chilometri d’altezza e viaggiando a una velocità di oltre 27mila chilometri orari. Presto questa tecnologia sarà a bordo anche della costellazione Iride, finanziata dal Pnrr, che sarà uno tra i più importanti programmi satellitari europei di osservazione della Terra.
Oggi Leonardo, con le joint venture Telespazio e Thales Alenia Space, copre il 70% del settore in Italia, coinvolgendo circa sei mila addetti tra personale diretto e indiretto. Il business a livello globale ha superato i 480 miliardi di dollari, e nel prossimo decennio raggiungerà i 1.000 miliardi (oltre 2.700 nel 2040).