L’ENERGIA, che ha sempre accompagnato ogni evoluzione della società, costituisce il fattore abilitante chiave per sostanziare il percorso verso una società del futuro che esprima il raggiungimento di un pieno progresso sociale, culturale ed economico coniugando transizione ecologica, sostenibilità, uguaglianza e inclusività. È l’aspetto rilevante che emerge dallo studio "Verso la Società del Futuro: come vivremo, lavoreremo, ci relazioneremo e le energie della trasformazione", realizzato da Edison e The European House-Ambrosetti. La ricerca è stata presentata sabato a Cernobbio dal professor Ferruccio Resta, presidente Most, nell’ambito del Forum di The European House-Ambrosetti. "Oggi, in un contesto di crescenti sfide ambientali e sociali, il ruolo abilitante del sistema energetico per il progresso umano assume una rilevanza senza precedenti" ha commentato Nicola Monti (nella foto sopra), amministratore delegato di Edison, partecipando all’illustrazione dello studio con il quale si sono inaugurate le celebrazioni del 140° anniversario dalla fondazione di Edison (datata dicembre 1883) e che ha come obiettivo quello di promuovere una riflessione strategica rispetto ai trend e alle evoluzioni che plasmeranno la società del futuro. "La necessità di perseguire obiettivi di sostenibilità e inclusività – ha sottolineato Monti – rende l’energia un fattore chiave per realizzare un futuro equo e rispettoso dell’ambiente: è sufficiente pensare che tra gli Obiettivi di sviluppo sostenibile definiti dalle Nazioni Unite, 6 su 17 (e 28 target) sono direttamente impattati dall’energia. Questo ruolo cruciale non farà che intensificarsi grazie alle frontiere aperte dalla ricerca, dall’innovazione e dagli investimenti: già oggi, infatti, l’energia è il primo settore economico a livello europeo e italiano per intensità degli investimenti (39% del valore aggiunto del settore in entrambi i casi, per un valore complessivo di 90 miliardi dell’Ue)".
Le soluzioni che sono oggi ancora allo studio e le nuove risorse energetiche che saranno introdotte e applicate, ha aggiunto l’ad di Edison "diventano gli altri tasselli fondamentali con cui potremo costruire la società del futuro, quella caratterizzata da un modello di energia sostenibile (economicamente, ambientalmente, socialmente, tecnologicamente), sicura, diffusa e partecipata, con il coinvolgimento diretto di tutti gli stakeholder pubblici e privati, collettivi ed individuali, e il pieno sviluppo delle fonti rinnovabili e dei servizi energetici e ambientali".
Attraverso un’analisi dei principali fattori di cambiamento, lo studio ha identificato tre mega trend che impatteranno sullo sviluppo della società fino al 2050: le dinamiche geopolitiche ed economiche globali, la demografia e l’evoluzione tecnologica. La tendenza più evidente legata all’attuale contesto geopolitico riguarda la nuova bipolarizzazione in atto nel sistema internazionale tra blocco occidentale e blocco sinorusso completata da un eterogeneo gruppo di Paesi che prediligono partnership a "geometria variabile". A sua volta, l’evoluzione del sistema internazionale comporta anche una riorganizzazione delle catene globali del valore, a partire dai settori industriali ritenuti strategici e ad alta intensità tecnologica. In parallelo, il contesto demografico vede la combinazione di due diversi fattori: da un lato è visibile un forte cambiamento nei pesi demografici delle diverse regioni del mondo. In particolare, il peso dell’Europa sulla popolazione globale dovrebbe raggiungere il 7% al 2050, in calo di 13 punti percentuali rispetto al 1960. Nelle economie mature lo scenario demografico implica anche l’invecchiamento della popolazione: in Italia la popolazione over-65 è oggi il 23,5% del totale e potrebbe salire fino al 34,9% del totale al 2050. La terza macro-tendenza identificata nello Studio riguarda l’accelerazione tecnologica legata, in primis, al sempre più pervasivo processo di digitalizzazione con, nel periodo più recente, l’accelerazione tecnologica associata allo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale. Per qualificare al meglio la concezione di futuro e la percezione rispetto alle priorità d’azione dell’Italia sono state realizzate due survey dirette agli attori chiave in questo processo di cambiamento, ovvero i giovani (16-26 anni) e le imprese del Paese. Dallo studio emerge con chiarezza il senso di opportunità che deriva dai processi di cambiamento in atto: la transizione ecologica è oggi una priorità condivisa da giovani e imprese italiane. 8 giovani su 10 e 6 imprese su 10 vedono nella transizione ecologica l’elemento determinante per il passaggio alla società del futuro. I giovani, inoltre, abbinano alla priorità per la sostenibilità un’evoluzione valoriale che metta al centro l’inclusività, il senso di comunità e la promozione del bene comune. La tecnologia ha ovviamente un ruolo chiave in questo processo di cambiamento: per oltre 7 giovani su 10 il digitale è parte integrante della quotidianità ed è un potente strumento di interazione sociale.
Per guidare il cambiamento verso la "Società 5.0" – che mette al centro il benessere dell’uomo tramite la convergenza tecnologica – occorre però un potenziamento del sistema educativo. In questo scenario evolutivo deve, infine, essere sottolineato come ogni progresso del sistema economico e produttivo umano vada di pari passo con un cambiamento del sistema energetico e il passaggio verso il paradigma della società del futuro non fa eccezione. L’energia è il settore con il maggiore e più diffuso impatto sul raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile, è il primo settore economico in Europa e in Italia per intensità degli investimenti (pari al 39% del valore aggiunto generato) e potrà abilitare nuove filiere produttive, modelli di coinvolgimento diffuso e responsabile, e una transizione ecologica sostenibile e sicura.