Nella mobilità del Paese, la gomma resta la protagonista assoluta. La strada serve circa il 90% dei passeggeri e circa l’85% delle merci. L’autostrada in particolare con i suoi 6.000 km rappresenta la spina dorsale del nostro sistema, avendone accompagnato la crescita economica e dovendone assecondare l’evoluzione dei prossimi anni. Ogni giorno circa 5 milioni di veicoli si trovano a percorrere tratte fortemente disomogenee fra loro per livello di utilizzo e di saturazione. Ragionando in termini di volumi di traffico e analizzando le principali direttrici, emerge che il 70% del traffico è concentrato su 23 tratte.
Di queste 16 sono in gestione ad Aspi e più della metà si trova in una situazione di saturazione in termini di veicoli medi giornalieri. Il piano di potenziamento e ammodernamento messo in campo dal Gruppo risponde proprio all’esigenza di accompagnare lo sviluppo degli asset, adeguandone le capacità di traffico, rendendoli protagonisti di un nuovo modello di mobilità con servizi sempre più efficienti, moderni e sostenibili in termini di contributo alla decarbonizzazione. Nel raggiungimento di questi obiettivi la società ha realizzato tra il 2020 e il 2023 un investimento medio annuo di circa 1 miliardo di euro e si appresta a realizzare un volume di investimenti di oltre 1,4 miliardi di euro nel 2024 a cui si aggiun-gono piani di manutenzione per circa 400 milioni medi annui.
Negli ultimi due anni il Gruppo ha completato opere per oltre 1,6 miliardi fra cui la terza corsia della Firenze Sud-Incisa, la galleria Santa Lucia tra Barberino e Firenze Nord, la IV corsia dinamica della A4 Milano-Brescia e la V Corsia della A8 Milano-Laghi, primo tratto autostradale in Italia a 5 corsie e tra i pochi in Europa. Sempre nell’ottica di proseguire nell’attuazione del piano e di garantire una struttura finanziaria equilibrata e coerente con gli impegni in termini di investimenti, l’ultimo Consiglio di amministrazione di Aspi ha deliberato di mantenere una politica di distribuzione dei dividendi per l’anno 2023 in linea con quella già adottata lo scorso anno, fissando un tetto per il pay-out degli utili maturati dalla gestione caratteristica del Gruppo pari al 75%. Ma il percorso di rigenerazione e di sviluppo infrastrutturale che il Paese ha avviato, necessita anche di altri elementi quali per esempio l’intera catena di competenze, dall’operaio all’ingegnere. Un insieme complesso di professionalità che il Paese ha perso negli ultimi anni e che Aspi sta cercando di rafforzare attraverso una serie di iniziative. Negli ultimi tre anni nel Gruppo sono entrate oltre 220 persone grazie ai percorsi formativi e specializzati promossi dalla società.
A ciò si aggiungono gli accordi con la filiera, siglati anche attraverso l’Ance e la nuova operazione che sta portando avanti Amplia Infrastructures, controllata del Gruppo. La società, infatti, sta procedendo celermente alle valutazioni per finalizzare l’acquisizione della quota di controllo della NEWCO in cui entreranno le attività svolte dalla Società DEAL della Rizzani De Eccher, gruppo dell’ingegneria e delle costruzioni che fa capo all’omonima famiglia friula-na. In questa newco andranno a confluire le risorse ingegneristiche della Deal – circa 90 persone tra operai specializzati e ingegneri– con l’obiettivo di compiere un ulteriore e im-portantissimo step per il rafforzamento della compagine di Gruppo.